Commercio estero
Export di orologi svizzeri in netto aumento a gennaio

Le esportazioni orologiere hanno registrato una solida progressione su base annua in gennaio, con un +8,6% a 1,86 miliardi di franchi. La crescita è stata spinta da Stati Uniti, Hong Kong e Singapore, ha indicato la Federazione dell'industria orologiera svizzera (FH).
Gli orologi in metalli preziosi hanno generato un fatturato di 579,5 milioni, un dato in aumento del 13,1% su base annua. «Hanno generato da soli quasi la metà della crescita di gennaio, nonostante rappresentino solo il 3% del volume totale», ha commentato la FH in un comunicato odierno. In numero di pezzi venduti la crescita è meno spettacolare, e si attesta all'1,7%.
Gli orologi in acciaio hanno totalizzato esportazioni per 690,9 milioni (+4,6%), mentre gli altri metalli hanno fatto registrare vendite in aumento di un terzo a 106 milioni. Solo gli orologi bimetallici hanno subito una contrazione del 3,3% a 335,5 milioni.
I mercati principali
L'export verso gli Stati Uniti, primo mercato della filiera orologiera, ha totalizzato 318,8 milioni, in aumento di oltre un quarto su base annua. Verso Hong Kong, è cresciuto del 10,3% a 167,6 milioni. In Cina la situazione non si è aggiustata: la contrazione registrata è stata del 17,3% a 185,2 milioni.
Oltre a questi tre grandi mercati, la soglia dei 100 milioni è stata superata in Giappone (115,2 milioni, -0,8%), a Singapore (111,5, +19,7%), nel Regno Unito (106,1, +5,2%) e in Germania (104,9, +19,9%).
Per quel che riguarda la gamma di prezzi, sono stati i due estremi a fare la parte del leone, con gli orologi da meno di 200 franchi in crescita del 27,6% e quelli sopra i 3000 franchi del 12,6%. Nella gamma intermedia vi sono invece state contrazioni.
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