Gran Bretagna Il Governo non difenderà le licenze petrolifere, ma non le revoca

SDA

29.8.2024 - 15:00

La prospettiva di ulteriori piattaforme aveva sollevato una levata di scudi.
La prospettiva di ulteriori piattaforme aveva sollevato una levata di scudi.
Keystone

Il governo laburista di Keir Starmer ha annunciato oggi la rinuncia a costituirsi di fronte alla giustizia in difesa di alcune contestate licenze per la ripresa dell'estrazione di petrolio e gas nel Mare dei Nord.

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Erano state autorizzate nel settembre del 2023 dal precedente esecutivo conservatore di Rishi Sunak ed erano divenute bersaglio di ricorsi legali da parte di gruppi ecologisti.

Lo si legge in un comunicato, dal quale si evince tuttavia come il governo Starmer non intenda neppure revocare quelle licenze, limitandosi a restare in attesa di una sentenza definitiva dei giudici, quale che sia.

Le estrazioni in questione riguardano i giacimenti offshore di Rosebank e di Jackdaw, oggetto di azioni legali avviate a dicembre da due ong, Greenpeace e Uplift, sulla scia delle contestazioni ambientaliste in materie di rischi d'inquinamento marino e di accuse di passi indietro rispetto agli impegni sul progressivo abbandono degli idrocarburi assunti negli ultimi anni da Londra, anche in sede internazionale, in risposta ai timori sulle emissioni nocive e sui cambiamenti climatici.

Malgrado la mancata revoca secca delle licenze, che il premier Keir Starmer aveva escluso fin dalla campagna elettorale, Greenpeace ha accolto la decisione del nuovo esecutivo di non costituirsi in giudizio come un primo passo «assolutamente positivo». Downing Street da parte sua ha precisato che questa scelta «non significa che le licenze per Rosebank e Jackdaw siano state ritirate», ma solo che spetterà ai tribunali (e ai periti) stabilire il loro «impatto effettivo» sull'emergenza clima. Intanto i giganti dell'energia Equinor e Shell, impegnati nei due progetti, potranno andare avanti con i lavori e continuare a difenderne la legittimità in sede giudiziaria. Rosenbank è considerato il maggior giacimento inesplorato residuo di idrocarburi in tutto il Mare del Nord.

Di recente la Corte Suprema britannica ha decretato come illegale il permesso di estrazione a Horse Hill, nel sud dell'Inghilterra, giacimento in quel caso terrestre, preso di mira da un analogo ricorso.