Svizzera Industria orologiera in difficoltà, molte imprese in lavoro ridotto

hm, ats

16.7.2024 - 11:00

Il ramo è molto sensibile alle fluttuazioni della domanda mondiale.
Il ramo è molto sensibile alle fluttuazioni della domanda mondiale.
Keystone

Momento difficile per l'industria orologiera svizzera: il mese scorso circa 40 aziende giurassiane hanno presentato richiesta di lavoro ridotto a causa delle difficoltà congiunturali, riferisce oggi Le Quotidien Jurassien (LQJ).

Keystone-SDA, hm, ats

A titolo d'esempio l'impresa Louis Lang, che impiega 550 persone a Porrentruy (JU) e che è il più grande datore di lavoro privato del cantone, sospenderà l'attività da questo fine settimana fino al 31 agosto. «Speriamo di aver superato la fase più difficile entro la fine dell'estate», afferma un dirigente citato dalla testata locale.

La causa della situazione? Il rallentamento dell'economia che da diversi mesi sta colpendo i grandi marchi di orologi e che ha un forte impatto sui loro subappaltatori. «Di solito prendiamo un mese di ferie in estate, questa volta le prolungheremo ricorrendo alla disoccupazione parziale», spiega al giornale il numero un'azienda della valle di Delémont (JU). «La prima metà dell'anno è stata piuttosto brutale».

L'inversione di tendenza è stata particolarmente brusca se comparata all'euforia post-Covid. «Nel 2022 e 2023 la crescita è stata fulminea, le scorte di prodotti finiti si sono accumulate e attualmente questo blocca gli ordini che riceviamo», osserva il direttore. Pesa il clima di consumo fiacco, in particolare in Cina, un mercato chiave per il ramo.

Secondo Lionel Socchi, responsabile dello sviluppo economico del canton Giura, il ricorso all'orario ridotto non è eccezionale. «Lo è piuttosto la brutalità con cui avviene», indica a LQJ.

I sindacati seguono con attenzione la situazione. Per Rébecca Lena, segretaria sindacale di Unia Transjurane, gli ultimi sviluppi non sono sorprendenti. «È il secondo passo», spiega al foglio giurassiano, riferendosi al fatto che molte aziende hanno già rescisso i contratti dei loro dipendenti temporanei negli ultimi mesi. Una pratica che irrita profondamente i difensori dei lavoratori: stando a Lena il ricorso al personale temporaneo è sempre più comune nel tessuto industriale, perché consente di ridurre l'organico evitando un piano sociale. A suo avviso si tratta di una pratica immorale poiché spesso interessa lavoratori in situazione di precarietà.

Lena spera che le aziende eviteranno in futuro questa pratica, cercando al contrario di valorizzare gli impieghi: a suo dire hanno tutto l'interesse a farlo, dal momento che quando l'economia è favorevole la sfida principale resta quella di assumere personale qualificato.

In tal ambito vanno segnalate le dichiarazioni del Ceo di Swatch Nick Hayek rilasciate ieri all'agenzia Awp in margine alla presentazione dei conti semestrali della società, che hanno peraltro deluso gli analisti (-10% il titolo in borsa). «Non abbiamo tagliato impieghi né introdotto il lavoro ridotto», ha affermato il 69enne. «Vogliamo mantenere la nostra capacità produttiva per poter rispondere rapidamente all'aumento della domanda».