BancheJulius Bär: meno guadagni nel primo semestre
bt, ats
25.7.2024 - 10:30
Julius Bär ha chiuso con cifre in ribasso un primo semestre nel quale ha dovuto ancora leccarsi le ferite dopo il caso Signa. La banca zurighese, fresca di nomina di un nuovo CEO, ha accusato un calo dell'utile netto su base annua del 15%, a 452 milioni di franchi.
Keystone-SDA, bt, ats
25.07.2024, 10:30
25.07.2024, 10:34
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Stando ai dati diffusi oggi dall'istituto, specializzato nell'amministrazione patrimoniale e presente anche sulla piazza di Lugano, gli afflussi di nuovo denaro sono scesi a 3,7 miliardi di franchi dai 7,1 miliardi della prima metà del 2023. I proventi incassati sono ammontati a 1,95 miliardi (-4%).
A fine giugno, Julius Bär aveva un patrimonio in gestione di 473,8 miliardi di franchi. Si tratta di un incremento dell'11% rispetto alla fine dello scorso anno, da far risalire al buon andamento dei mercati e ad effetti valutari positivi.
La banca conferma inoltre i suoi obiettivi finanziari a corto-medio termine e aumenta le proprie ambizioni in termini di riduzione dei costi. Di fronte alle pesanti svalutazioni sui prestiti concessi al gruppo austriaco in bancarotta Signa, Julius Bär aveva infatti lanciato un programma di taglio dei costi inizialmente stimato in 120 milioni di franchi entro la fine del 2024: tale obiettivo è però già stato raggiunto e ora si punta a ottenere risparmi per 145 milioni.
Il caso Signa ha avuto un notevole impatto sull'istituto su più fronti. All'inizio di febbraio è stato comunicato che i soldi prestati al gruppo immobiliare, ossia un credito di 606 milioni, erano da considerarsi persi. Di conseguenza è stata annunciata l'uscita dall'attività di finanziamento del credito.
A livello di organico, quest'anno saranno tagliati in totale 250 posti di lavoro. Neanche i vertici sono usciti immuni dalla tempesta, con il CEO Philipp Rickenbacher che si è dimesso con effetto immediato. Martedì è stato reso noto il suo successore: sarà Stefan Bollinger, in provenienza dall'americana Goldman Sachs.