Circolazione stradaleLa lobby contro costruzione strade fonda la rete nazionale
bo, ats
12.11.2020 - 15:48
Una dozzina di organizzazioni locali di tutta la Svizzera hanno formato una rete nazionale contro l'ulteriore sviluppo di autostrade e strade. Essa chiede in particolare ai politici di vario livello di usare i fondi pubblici solo per forme sostenibili di mobilità.
In una risoluzione intitolata «Ridurre subito il traffico invece di costruire nuove strade», e indirizzata a Confederazione, Cantoni e Comuni, la rete chiede, fra l'altro, che gli ecosistemi, i terreni coltivati, il paesaggio e la qualità dell'abitato siano protetti dalla distruzione causata dalle nuove strade. Gli investimenti pubblici dovrebbero inoltre contribuire a ridurre e non ad aumentare le necessità di mobilità.
Dovrebbero quindi essere rafforzati e promossi il traffico pedonale e ciclistico, i modelli di lavoro da remoto e il car pooling. La circolazione stradale potrebbe inoltre essere ridotta mantenendo o creando posti di lavoro, servizi pubblici e altri generi di servizi nelle regioni periferiche. Dovrebbero invece essere aboliti gli incentivi come le detrazioni fiscali per le distanze più lunghe in auto.
I responsabili a livello federale, cantonale e comunale continuano spesso a prendere decisioni politiche ignorando il parere della popolazione, si legge in un comunicato odierno dell'associazione di Berna Spurwechsel (cambiamo pista), che sovrintende alla rete. Lo dimostra anche il fatto che alcune delle organizzazioni ora riunite in una rete nazionale hanno recentemente vinto delle votazioni popolari o sono riuscite influenzare i processi politici in modo tale che i progetti stradali sono stati rivisti o ripensati completamente.
Secondo l'associazione per la politica ambientale dei trasporti Umverkehr, vista la crisi climatica, l'investimento di 15 miliardi di franchi previsto dal Consiglio federale per l'ampliamento delle strade entro il 2030 è «un enorme investimento sbagliato».