Industria chimicaLonza cresce grazie alle forniture per i farmaci
hm, ats
27.1.2021 - 11:02
Nell'anno del coronavirus il gruppo chimico Lonza ha continuato a crescere, grazie alla sua attività di fornitore di principi attivi per l'industria farmaceutica. La società renana rimane comunque prudente riguardo al futuro, aspetto che non è piaciuto in borsa.
Stando ai conti resi noti oggi, nel 2020 Lonza ha realizzato un fatturato di 4,5 miliardi di franchi nelle attività che intende continuare a mantenere, il 7% in più dell'anno prima, una progressione che sale al 12% se non si considerano gli effetti dei cambi.
L'utile netto è aumentato del 35% a 871 milioni, un incremento che dovrebbe tradursi anche in maggiori versamenti agli azionisti: il consiglio di amministrazione propone infatti di portare il dividendo a 3 franchi, 25 centesimi in più di quanto elargito per l'esercizio precedente.
Preziosa la collaborazione con Moderna
Lonza ha fatto buoni affari nel comparto farmaceutico: il segmento si è dimostrato resistente all'impatto della pandemia, affermano i vertici. Come si ricorderà la società produce fra l'altro principi attivi per il vaccino anti-Covid dell'americana Moderna. E proprio in questi campi Lonza vede il suo futuro: d'ora in poi si concentrerà esclusivamente sui farmaci.
Il segmento specialità chimiche verrà quindi presto ceduto, a quanto sembra già nel primo trimestre. Era stato messo in vendita l'estate scorsa: il Ceo Albert Baehny aveva spiegato che attualmente Lonza è allo stesso tempio una piccola BASF e una piccola Roche, il tutto riunito in una sola azienda. Fondamentalmente l'impresa si appresta a fare quello che altri gruppi farmaceutici renani hanno compiuto già 20 anni or sono, aveva aggiunto.
Per il momento i numeri sembrano dare ragione all'idea di cambiare strategia: la divisione chimica ha infatti chiuso l'anno con vendite in calo del 2% a 1,7 miliardi di franchi. Positivamente si è sviluppato il ramo dei prodotti di disinfezione, mentre nei settori dell'elettronica e dell'automobile si sono fatte sentire le difficoltà congiunturali globali.
Obiettivo: aumentare la redditività
Con la vendita delle attività nel comparto chimico Lonza vuole aumentare ulteriormente la redditività. La nuova Lonza dovrebbe crescere molto più velocemente e generare più profitti, si dicono convinti i vertici. Concretamente l'azienda punta a una progressione vendite a due cifre entro il 2023 e a un margine operativo del 33-35%. Tuttavia la dirigenza mette in guardia: le previsioni devono essere accolte con particolare cautela, considerato il contesto di incertezza planetaria.
Le novità odierne non hanno entusiasmato gli analisti, che hanno parlato di risultati solidi, ma di prospettive non perfettamente convincenti. Alla borsa di Zurigo il titolo nella prima ora di contrattazioni è arrivato a perdere sino al 3%, risultando ampiamente il meno tonico fra quelli inseriti nel listino principale SMI. L'azione è peraltro stata la protagonista del 2020 e ancora adesso la performance sull'arco di un anno è di tutto rispetto: +51%.
Fondata nel 1897, Lonza è nata a Gampel, in Vallese, sulle rive del fiume Lonza, un affluente del Rodano. Nel 1909 si è trasferita a Visp (VS). Nel 1974 è entrata nell'orbita di Alusuisse, per poi uscirne nel 1999 ed essere quotata in borsa. La sede è stata spostata nel centro operativo del gruppo a Basilea nel 2002. Oggi Lonza è una realtà con 15'500 impieghi (+7% sull'arco di un anno) presenti in decine di paesi.