Gli analisti Maxi taglio al tasso guida: «La BNS teme un'inflazione troppo bassa»

hm, ats

12.12.2024 - 17:00

A questo punto sempre più esperti non si sentono di escludere un ritorno dei tassi negativi.
A questo punto sempre più esperti non si sentono di escludere un ritorno dei tassi negativi.
Keystone

Secondo gli analisti con il maxi taglio del tasso guida deciso oggi la Banca nazionale svizzera (BNS) ha voluto mostrare con decisione l'intenzione di opporsi a un'inflazione che, agli occhi dell'istituto, rischia di abbassarsi troppo.

Keystone-SDA, hm, ats

Il margine di manovra però intanto diminuisce, a meno di non accarezzare l'idea di interessi negativi, uno scenario che si fa peraltro meno improbabile. Ecco una carrellata delle opinioni dei principali esperti svizzeri che oggi si sono espressi sul tema.

VONTOBEL, Reto Cueni – I vertici della BNS fanno così capire di volersi opporre con decisione alla scarsa inflazione in Svizzera, che rischia di indebolirsi ulteriormente nei prossimi mesi, anche se i tassi sono già vicini al limite dello zero e rischiano di alimentare ulteriormente il già caldo mercato immobiliare.

Nella sua valutazione scritta la BNS ha omesso qualsiasi riferimento alla forza del franco e si sta quindi concentrando ancora di più sul tasso guida, il che ha senso dal punto di vista della politica estera, dal momento che sta per arrivare alla Casa Bianca Donald Trump, un presidente che ha già bollato la Svizzera come «manipolatore di valuta».

JULIUS BÄR, Sophie Altermatt – La BNS sorprende con un'importante manovra sui tassi di interesse. L'ulteriore revisione al ribasso della previsione condizionata di inflazione allo 0,3% per il prossimo anno sottolinea la pressione disinflazionistica in corso. Allo stesso tempo, la BNS ha modificato la sua valutazione della futura politica monetaria: in settembre aveva indicato che potrebbero essere necessari ulteriori tagli dei tassi di interesse per garantire la stabilità dei prezzi. Questa valutazione è stata eliminata dalla dichiarazione odierna, anche se l'istituto ha comunicato di voler «adeguare la politica monetaria se necessario». Ciò indica che la BNS ritiene meno urgente la necessità di ulteriori riduzioni dei tassi di interesse dopo questo importante aumento. In questo contesto, il nuovo presidente Martin Schlegel ha sottolineato che è meglio anticipare le necessarie manovre sui tassi di interesse piuttosto che aspettare. Ci aspettiamo un'ulteriore riduzione dei tassi di interesse di 25 punti base nel marzo 2025.

BANTLEON, Daniel Hartmann – Era chiaro che la BNS avrebbe tagliato ulteriormente i tassi di interesse di riferimento nella riunione odierna. L'unica questione aperta era se di 25 o 50 punti base. L'autorità monetaria ha deciso a favore di una mossa importante. Le prospettive dell'inflazione non hanno lasciato altra scelta ai banchieri centrali: con un tasso compreso tra lo 0,6% e lo 0,7%, il rincaro in Svizzera è stato recentemente notevolmente inferiore alle previsioni di settembre della BNS. In gennaio c'è persino il rischio che l'inflazione scenda allo 0,0% a causa della riduzione dei prezzi dell'elettricità. Il rischio che l'inflazione scenda al di sotto della fascia obiettivo (0,0%-2,0%) nei prossimi due anni non può quindi essere scartato a priori. Ciò è tanto più vero se si considera che il recente apprezzamento del franco ha fatto scendere nuovamente i prezzi delle importazioni, esercitando così un'ulteriore pressione al ribasso.

Banca Cantonale Grigione (BCG), Daniel Lüchinger – La pressione inflazionistica di fondo, nuovamente diminuita nel quarto trimestre, è stata il fattore decisivo per il taglio del tasso guida. Alla luce del calo dell'inflazione, del franco forte e di uno sviluppo economico inferiore alla media, ci aspettiamo che la BNS riduca ulteriormente l'indicatore l'anno prossimo. Un tasso di interesse di negativo sta diventando una possibilità. Le attuali incertezze economiche e geopolitiche manterranno probabilmente alta la domanda di beni rifugio come il franco. Inoltre il differenziale dei tassi d'interesse tra il franco e le altre principali valute si ridurrà entro la prossima estate. Nel breve e medio termine, la moneta elvetica dovrebbe quindi rimanere sotto pressione al rialzo rispetto all'euro.

BANCA MIGROS, Santosh Brivio – Come sempre più atteso, la Banca nazionale svizzera (BNS) ha abbassato il tasso di interesse di riferimento di 50 punti base. In questo modo, ha ceduto alla tentazione di inviare un segnale contro la difficile situazione economica e valutaria con un importante taglio dei tassi. L'effetto rimarrà però limitato. Martin Schlegel non è da invidiare: in occasione della prima valutazione di politica monetaria sotto la sua guida, la direzione generale della BNS ha dovuto prendere una decisione per la quale non era previsto alcun mazzo di fiori.

PICTET WM, Nadia Gharbi – Schlegel ha ribadito in conferenza stampa che la BNS «ha ancora munizioni» dopo il maxi taglio di oggi e che gli interventi sui tassi d'interesse rimangono lo strumento più importante della BNS se la politica monetaria dovesse essere ulteriormente allentata. Nel complesso, la nostra opinione non è cambiata: continuiamo a prevedere che la BNS allenterà ulteriormente la politica monetaria e abbasserà il tasso guida allo 0,0% in giugno (anziché a settembre come previsto in precedenza). Non si possono escludere tassi d'interesse negativi. I tagli dei tassi d'interesse rimangono lo strumento più importante della BNS. Tuttavia non escludiamo la possibilità che la BNS intervenga sul mercato dei cambi per contrastare un apprezzamento ingiustificato del franco, anche se non in modo sistematico.

UBS, Alessandro Bee – La BNS ha abbassato il tasso di interesse di riferimento più del previsto. Ha però ritoccato appena le previsioni di inflazione a più lungo termine e ha abbassato solo leggermente le previsioni di crescita, e la «forward guidance» introdotta a settembre non fa più parte della sua valutazione della situazione. Ciò indica che non vede la necessità di ridurre i tassi di interesse nei prossimi trimestri. La BNS prevede un'inflazione ancora più bassa nel 2025. In vista del previsto taglio dei tassi di riferimento da parte della Banca centrale europea (Bce), con questa mossa la BNS dovrebbe anche evitare un rafforzamento del franco rispetto all'euro.

EFG, GianLuigi Mandruzzato – La BNS ha sorpreso i mercati abbassando il tasso di interesse di riferimento di 0,5 punti, ciò che riflette un'ulteriore riduzione della sua previsione condizionata di inflazione. È interessante notare che, rispetto alle previsioni di settembre, l'inflazione è ora prevista più bassa nel breve periodo a causa della debolezza dei prezzi dell'energia e dei generi alimentari, ma più alta nel lungo periodo, quando si farà sentire il pieno impatto della politica monetaria. Insieme alle previsioni positive per la crescita del prodotto interno lordo (Pil) svizzero, ciò indica che l'asticella per ulteriori tagli dei tassi di interesse da parte della BNS è relativamente alta.

LOMBARD ODIER IM, Philipp Burckhardt – Ancora una volta la BNS sorprende. Sebbene il mercato avesse previsto un taglio dei tassi oltre 0,25 punti, la maggior parte degli analisti si aspettava una mossa contenuta. Il fatto che la BNS abbia deciso di tagliare i tassi di 0,5 punti segnala una certa urgenza ed è dovuto a una combinazione di fattori. Quello principale è l'inflazione, che è al di sotto delle previsioni della BNS e del suo valore obiettivo. È anche possibile che la BNS abbia voluto inviare un segnale chiaro sulla valuta, ovvero che non sarà tollerato un ulteriore apprezzamento, per porre fine in anticipo a possibili speculazioni. Riteniamo che un tasso di interesse di riferimento dello 0,5% sia leggermente espansivo. Ciò è in contrasto con la Bce e la Fed, entrambe ancora in una fascia restrittiva. Ciò aumenta anche la probabilità che la BNS ricorra nuovamente allo strumento di politica monetaria dell'intervento sul mercato dei cambi.

Banca cantonale di Lucerna (LUKB), Brian Mandt – Giusto in tempo per il Natale, la BNS ha concesso ai debitori svizzeri una sostanziale riduzione dei tassi d'interesse. Questo rende le condizioni di finanziamento più convenienti, soprattutto per i prestiti a breve termine. Ciò sostiene l'attività di investimento delle imprese e delle famiglie. La riduzione dei tassi d'interesse è stata più consistente di quanto ci aspettassimo. Allo stesso tempo, l'istituto ha corretto in modo significativo le previsioni di inflazione per il 2025, portandole dallo 0,6% allo 0,3%. Tuttavia, le previsioni di inflazione per il 2026 e il 2027 sono state riviste al rialzo. Il margine di manovra della BNS per abbassare ulteriormente il tasso guida si è quindi ridotto, soprattutto perché la BNS prevede un'accelerazione dell'economia nel 2025.

MIRABAUD, Gero Jung – La BNS taglia il tasso guida in modo massiccio. Mentre molti economisti si aspettavano una mossa più moderata, la BNS riconosce la forte tendenza disinflazionistica. L'anno prossimo l'inflazione dovrebbe attestarsi appena sopra lo 0%, il che indica che il processo disinflazionistico continuerà. Ci aspettiamo un ulteriore taglio dei tassi alla riunione della BNS di marzo 2025.

POSTFINANCE, Philipp Merkt -Dopo tre tagli dei tassi d'interesse di 25 punti base ciascuno, la significativa mossa odierna è un po' una sorpresa. Tuttavia, dimostra anche che la BNS vede un rischio considerevole nella tendenza al rialzo del franco svizzero e nelle sue conseguenze. I consumi e l'attività edilizia si sono stabilizzati e l'inflazione dei beni nazionali si attesta su un buon livello dell'1,7%. L'economia interna da sola non avrebbe necessariamente richiesto un forte allentamento della politica monetaria. La BNS riconosce che il suo margine di manovra in tempi di crisi si sta riducendo sempre più.

RAIFFEISEN, Fredy Hasenmaile – L'inflazione è ancora una volta molto bassa e le aziende non prevedono aumenti significativi dei prezzi nemmeno per i prossimi mesi. L'andamento dei prezzi continua quindi a essere più debole di quanto inizialmente previsto. Allo stesso tempo, l'auspicata ripresa dell'industria tarda a concretizzarsi a causa del franco forte e dell'indebolimento della domanda, soprattutto tedesca. La BNS vuole quindi dare un po' più di sostegno agli esportatori abbassando i tassi d'interesse, rendendo il rifinanziamento più conveniente per le aziende e, soprattutto, resistendo a un maggiore apprezzamento del franco. Il livello del tasso guida della BNS è ora di nuovo almeno leggermente espansivo. Vediamo aumentare la probabilità che la BNS debba abbassare ulteriormente il tasso di interesse di riferimento verso lo zero.

SAFRA SARASIN, Karsten Junius – Il nuovo presidente della direzione Martin Schlegel sta chiaramente segnalando che è altrettanto determinato a combattere la bassa inflazione quanto il suo predecessore. Tagliare il tasso d'interesse guida di 50 punti base è la decisione giusta, poiché i rischi d'inflazione sono al ribasso e l'economia sta crescendo al di sotto del suo potenziale, mentre i più importanti beni d'esportazione della Svizzera sono alle prese con problemi strutturali e ciclici. Prevediamo due ulteriori tagli di 25 punti base nelle prossime due riunioni, fino a raggiungere il livello dello 0% in giugno.

NATIXIS, Mabrouk Chetouane – La BNS ha sorpreso i mercati abbassando il tasso di interesse di riferimento di 50 punti base allo 0,5%. Sebbene l'apprezzamento del franco svizzero sia stato in parte causato da fattori esterni, la BNS vuole arrestare questa evoluzione. Gli effetti negativi sulla competitività e sull'inflazione sono una delle principali preoccupazioni della BNS. Con questa misura, la Banca nazionale segnala di voler anticipare i previsti tagli dei tassi di interesse da parte della Bce e della Fed. Il margine di manovra per ulteriori riduzioni dei tassi d'interesse sta però diminuendo sempre di più e le riduzioni dei tassi d'interesse effettuate finora sollevano la questione di quali altri strumenti la BNS abbia ancora a disposizione.

LBBW, Katja Müller – Il nuovo numero uno della BNS Martin Schlegel ha già messo un punto esclamativo all'inizio del suo mandato con un audace taglio dei tassi di interesse di 50 punti base. Nella sua motivazione, la BNS ha fatto riferimento alla pressione inflazionistica significativamente ridotta. Il riferimento esplicito a possibili ulteriori tagli dei tassi di interesse nei prossimi trimestri non è però più incluso nell'attuale valutazione della situazione. Le autorità monetarie intendono invece continuare a monitorare attentamente la situazione. Il basso livello di inflazione, unito al modesto sviluppo economico e al franco forte, lasciano spazio a un'ulteriore riduzione del tasso di riferimento. In occasione della prossima decisione sui tassi di interesse, prevista per marzo, ci aspettiamo un'ulteriore riduzione del guida, ma solo di 25 punti base.

ODDO BHF, Arthur Jurus – Gli investitori si aspettano un ulteriore taglio del tasso d'interesse di riferimento di 25 punti base a marzo e un altro a giugno 2025, che porterebbe il tasso d'interesse della BNS allo 0% entro la metà del 2025. Questo è anche il nostro scenario. Sebbene i tassi di interesse negativi non siano attualmente presi in considerazione, potrebbero essere discussi se il rallentamento dell'economia globale dovesse aggravarsi e gli esportatori svizzeri venissero colpiti più duramente. La BNS ha inoltre ribadito la propria disponibilità a intervenire attivamente sul mercato dei cambi per contrastare l'eccessiva pressione sul franco.

VP BANK, Thomas Gitzel – Mentre la Fed e la Bce devono ancora fare i conti con tassi d'inflazione relativamente elevati, in Svizzera è vero il contrario: i tassi d'inflazione sono a un livello molto basso con una tendenza al ribasso. La BNS può quindi abbassare i tassi di interesse senza doversi preoccupare di nuove pressioni inflazionistiche. Le autorità monetarie svizzere sono però preoccupate per un ulteriore calo del rincaro. È noto che i banchieri centrali desiderano un certo livello di inflazione. In Svizzera, però, il problema è che se si tolgono gli affitti, l'inflazione si blocca completamente. Il nuovo presidente della BNS Martin Schlegel non esclude quindi nemmeno l'ipotesi di tassi d'interesse negativi. Ma per il momento la BNS ha ancora un certo margine di manovra per ulteriori riduzioni dei tassi di interesse.