Medio OrienteMercati pesanti da Tokyo a New York dopo l'attacco di Israele all'Iran
SDA
13.6.2025 - 19:46
Attacco di Israele all'Iran
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Mercati pesanti da Tokyo a Wall Stret nel giorno dell'attacco di Israele all'Iran per fermarne lo sviluppo nucleare. I primi a reagire, per questioni di fuso orario, sono stati i mercati di Asia e Pacifico, con le borse di Tokyo (-0,89%), Shanghai (-0,75%) e Hong Kong (-0,59%) in territorio negativo.
Keystone-SDA
13.06.2025, 19:46
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Peggio ha fatto l'Europa con Zurigo (-1,44%), Madrid (-1,23%), Milano (-1,28%), Parigi (-1,04%) e Francoforte (-1,07%), mentre Londra (-0,39%) è stata più cauta. Il saldo, a fine giornata, è stato di 185 miliardi in termini di capitalizzazione di borsa bruciata.
Deboli anche le piazze Usa (Dow Jones -1,14% e Nasdaq -0,53%) ancora aperte. A schizzare sono state le quotazioni del greggio (Wti +6,8% a 72,68 dollari al barile e Brent +6,89% a 74,14 dollari al barie) e del gas naturale (+4,75% a 37,89 euro al MWh).
Il primo, che fino alla vigilia galleggiava sotto ai 70 dollari, si è portato in un solo giorno ai livelli del marzo del 2024, il secondo invece ha rispolverato quelli dello scorso 7 aprile. Più modesto il rialzo dell'oro (+0,98% a 3.415,9 dollari l'oncia) mentre il dollaro si è portato poco sopra quota 0,87 euro, 144,12 yen e 0,74 sterline.
I timori principali? Le strutture di estrazione e trasporto di greggio e gas
I timori principali riguardano le strutture di estrazione e di trasporto di greggio e del gas. Una chiusura dello stretto di Hormuz bloccherebbe infatti le esportazioni di Gnl dal Qatar e dall'Oman. Quanto all'oro, come sempre nei momenti difficili, si conferma come bene rifugio alternativo ai mercati azionari e obbligazionari.
In rialzo anche i rendimenti dei titoli di stato anche se il differenziale tra Btp e Bund tedeschi ha chiuso in calo a 95 punti secchi. I singoli rendimenti dei titoli a 10 anni sono saliti in modo piuttosto omogeneo: quelli italiani hanno guadagnato 7,9 punti al 3,48%, quelli spagnoli 8,1 punti sopra al 3,15%, quelli tedeschi 5,9 punti al 2,53% e quelli francesi 7,2 punti al 3,25%.
Un clima di tensione che va ad alterare la relativa fiducia che aveva riconquistato i mercati. Una prova è l'inflazione in linea con le stime (+2,1% in Germania e +0,7% in Francia) a maggio e le aspettative di un calo anche negli Usa secondo l''università del Michigan (+5,1% contro un rialzo atteso del 6,4%), che ha visto salire la fiducia dei consumatori in giugno da 58,9 a 63,7 punti contro i 59,4 attesi.
A stemperare gli umori ci ha pensato il presidente Usa Donald Trump, che definisce il raid israeliano come «un'ottima cosa per il mercato, perché l'Iran non avrà un'arma nucleare, che rappresenta una grande minaccia per l'umanità».