A due mesi dalla disattivazione della centrale nucleare di Mühleberg (BE) e a un mese e mezzo dall'inizio dei lavori di smantellamento, i primi elementi sono stati sgomberati dalla sala delle turbine dopo essere stati ripuliti in loco.
Lo hanno dichiarato oggi in una conferenza stampa il gruppo BKW, che gestisce l'impianto.
Diversi componenti sono stati portati via dalla zona degli impianti su due mezzi pesanti. I grossi blocchi di cemento appartenevano alle pareti protettive che erano state costruite attorno alle turbine della centrale. In caso di esplosione di una turbina, tali pareti avrebbero assorbito le schegge fuoriuscite.
La ditta produttrice di cemento Vigier di Péry (BE) ridurrà in briciole gli elementi sulla sua piazza per il riciclaggio. I pezzi ridotti in frantumi saranno poi riciclati nella produzione del cemento.
Misurazioni minuziose
Prima di lasciare l'area della centrale nucleare, le pareti protettive sono state esaminate minuziosamente per evitare eventuali contaminazioni, hanno spiegato i responsabili di BKW. Le superfici degli elementi in cemento sono state suddivise in piccoli rettangoli e su ogni superficie sono state misurate eventuali tracce di radiazioni.
Nessun elemento può essere sgomberato senza aver ricevuto il via libera dall'Ispettorato federale della sicurezza nucleare (IFSN). Quest'ultimo funge da organo di vigilanza per tutte le operazioni, ha precisato l'azienda elettrica.
Lavori dureranno 15 anni
I lavori di smantellamento della centrale nucleare dureranno 15 anni e costeranno tre miliardi di franchi. Si svolgeranno a tappe, dall'interno verso l'esterno. Nei primi anni ci sarà un rischio residuo di «meltdown nucleare», ma il pericolo diminuirà rapidamente.
Nella prima fase, gli elementi di combustibile vengono trasferiti dal reattore al bacino di stoccaggio adiacente, dove si raffredderanno in attesa di essere trasferiti, a partire dal 2021, nel deposito intermedio per scorie nucleari «Zwilag» di Würenlingen (AG).
Entro la fine del 2024, tutte le barre di combustibile dovranno essere nello Zwilag. La centrale di Mühleberg si sarà così liberata del 98% della radioattività ancora presente.
Stoccaggio definitivo ancora irrisolto
Entro la fine del 2030 l'area della centrale dovrebbe essere completamente libera da materiale radioattivo. A seconda del tipo di nuovo utilizzo – industriale o riqualifica in zona naturale – gli edifici non più necessari saranno demoliti. A partire dal 2034, il sito dovrebbe essere pronto per un nuovo utilizzo.
L'80% dei costi di smantellamento e di smaltimento dell'impianto sono attualmente coperti, mentre per il finanziamento completo bisognerà attendere un centinaio di anni. Lo smaltimento delle scorie nucleari a lungo termine rimane la sfida più importante, nonché una delle questioni ancora irrisolte della politica svizzera.
Disattivata il 20 dicembre 2019
La centrale nucleare di Mühleberg – che forniva il 5% della produzione di energia elettrica in Svizzera – è stata disattivata il 20 dicembre 2019, dopo 47 anni di esercizio.
Nella Confederazione rimangono attive altre quattro centrali nucleari: Beznau 1, Beznau 2 e Leibstadt nel canton Argovia e Gösgen a Soletta. Beznau 1, entrata in servizio nel 1969, è fra i cinque più vecchi reattori atomici ad uso civile al mondo.
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