SvizzeraNegozi: le promozioni estive vanno bene, rallenta un po' l'online
hm, ats
25.7.2022 - 16:00
Segnali positivi per il commercio al dettaglio elvetico: stando a un giro d'orizzonte operato dall'agenzia Awp le promozioni estive stanno avendo un buon successo nei punti vendita fisici in Svizzera.
Keystone-SDA, hm, ats
25.07.2022, 16:00
25.07.2022, 16:05
SDA
L'online mostra per contro qualche segno di rallentamento dopo il boom dei primi due anni pandemici. Le previsioni per l'intero anno restano comunque difficili, viste le numerose incertezze.
«Finora i saldi hanno avuto un ottimo inizio: i clienti vogliono acquistare i vestiti prima delle vacanze estive», afferma Pascal Weber, condirettore della catena di moda Chicorée. Il manager si dice «molto soddisfatto» dell'esercizio in corso e sottolinea che il fatturato è ben al di sopra del livello pre-Covid. Il risveglio dei consumi è giunto al momento giusto, mentre le scorte erano leggermente più alte rispetto a quanto fossero state durante la crisi del coronavirus.
«I saldi estivi stanno avendo successo nel 2022 in tutti i negozi Manor, in misura maggiore rispetto al 2021: l'inizio è più promettente dell'anno scorso», spiega una portavoce dei grandi magazzini. «Crediamo che una delle ragioni sia da ricercare nella ripresa dei viaggi». Inoltre alcuni negozi, come quello di Ginevra, stanno beneficiando della ripresa del turismo internazionale e nazionale. Le vendite su internet, che erano cresciute fortemente durante la pandemia, stanno invece registrando una progressione «più moderata».
Nel complesso, tuttavia, Manor non è tornata ai livelli pre-pandemici di vendite nei negozi nella prima metà dell'anno. «Ma l'inizio dei saldi del 2022 porta con sé segnali positivi: i clienti tornano a uscire, a vestirsi per occasioni diverse e a viaggiare», afferma l'addetta stampa.
Pure nei negozi specializzati di Migros le vendite stanno andando bene. «Il bel tempo rende la nostra gamma di prodotti outdoor particolarmente attraente e dà linfa allo smercio di arredamenti per giardini e balconi», sottolinea un portavoce.
«Le aspettative erano alte per i saldi estivi e la mia sensazione è che siano state deluse nel settore dello shopping online», indica da parte sua il consulente di vendita al dettaglio Jérôme Amoudruz. Nei due anni precedenti, l'e-commerce aveva comunque registrato una crescita senza precedenti, quindi una normalizzazione «era prevedibile».
Molto discusso fra gli addetti ai lavori è il tema dell'inflazione. «È certamente presente, ma il commercio reagisce con un certo ritardo a causa della stagionalità e dei cicli di fornitura», osserva un'addetta alla comunicazione della federazione del commercio elvetico Handelsverband.swiss. «Il rincaro è più percepibile per gli articoli a rapida rotazione sugli scaffali». Su questo punto Weber afferma che l'inflazione «non è ancora evidente»: l'esperto si aspetta però che abbia un effetto «già nella stagione autunnale».
Presso Migros, «la situazione logistica internazionale rimane molto tesa: l'approvvigionamento di prodotti finiti e materie prime è attualmente più difficile che mai», fa sapere la società. «Stiamo cercando di evitare di trasferire uno a uno gli aumenti di prezzo dei nostri fornitori, ma purtroppo essi possono avere un impatto sui prezzi nei negozi», ha dichiarato.
In casa Zalando una portavoce afferma che l'intero settore sta subendo pressioni inflazionistiche, «a causa delle difficoltà delle catene di approvvigionamento e degli aumenti dei costi». «Questi sviluppi si ripercuotono naturalmente su di noi, che basiamo i nostri prezzi sulle raccomandazioni dei produttori», aggiunge.
Secondo Amoudruz l'inflazione potrebbe indurre i consumatori a rivalutare le loro scelte di consumo, con effetti differenti a seconda dei comparti. Mentre la fascia alta del mercato è meno sensibile alle fluttuazioni dei prezzi, il segmento medio è quello più esposto: per mantenere il potere d'acquisto i consumatori possono essere tentati di optare per prodotti meno cari.
Secondo un recente sondaggio di Digitec Galaxus una persona su due in Svizzera afferma di confrontare più spesso i prezzi. In Germania e Austria la quota sale rispettivamente al 76% e all'80% degli interpellati. Una minoranza di consumatori elvetici (14%) acquista in anticipo quello di cui ha bisogno in previsione di aumenti tariffari.
Queste tendenze rendono difficile la pianificazione per i rivenditori svizzeri. «Dopo due anni di attività interrotta dalla pandemia, gli operatori si trovano in uno stato di limbo per quanto riguarda gli obiettivi da raggiungere nell'esercizio finanziario in corso», afferma Amoudruz. A suo avviso il bilancio 2022 del settore potrebbe rivelare qualche sorpresa. Non si parla di bruscolini: stando all'istituto di ricerche di mercato GfK l'anno scorso le vendite nel segmento del commercio al dettaglio non alimentare hanno raggiunto i 58,1 miliardi di franchi.