SalarioNell'UE non c'è dumping? Il capo dei sindacati europei: «Altroché»
ats
9.12.2023 - 13:00
In Europa non esiste dumping salariale, come di recente affermato dall'ambasciatore UE in Svizzera Petros Mavromichalis? Non è assolutamente vero, afferma Wolfgang Katzian, presidente della Confederazione europea dei sindacati (CES).
Keystone-SDA, ats
09.12.2023, 13:00
09.12.2023, 13:17
SDA
La politica europea della Svizzera – il Consiglio federale ha incaricato il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) di elaborare entro la fine dell'anno un progetto di mandato negoziale con l'Ue – viene seguita dal CES, tanto più che l'Unione sindacale svizzera (USS) è un membro dell'organizzazione, spiega il 67enne austriaco in un'intervista pubblicata oggi dalla Schweiz am Wochenende.
Katzian afferma di non condividere per nulla la posizione del diplomatico Ue a Berna riguardo al dumping. «Certamente no. L'Ue stessa non condivide questo punto di vista, altrimenti non avrebbe fondato tre anni fa l'Autorità europea del lavoro (ELA) con l'obiettivo di combattere il dumping salariale e sociale»
«Oltre 11.000 casi in cui è stato stabilito dumping salariale»
«Se siete interessati, posso fornirvi i dati dell'Austria», prosegue l'intervistato. «Negli ultimi dieci anni, abbiamo avuto 11'400 casi in cui i tribunali hanno stabilito dumping sociale e salariale. Allo stesso tempo, il numero di lavoratori distaccati da altri paesi che arrivano in Austria è quintuplicato negli ultimi quindici anni. Nel complesso, i dati mostrano che molte aziende che mandano lavoratori distaccati non rispettano le normative austriache».
«Per quanto ne so, i colleghi svizzeri dell'USS sono sostanzialmente aperti a un avvicinamento all'UE», osserva l'ex parlamentare socialista. «La protezione dei salari è comunque un prerequisito indispensabile per tale avvicinamento e apertura. Penso che i nostri colleghi farebbero bene ad attenersi alla protezione dei salari».
«C'è molto scetticismo nei confronti dell'UE»
«La Svizzera ha un ottimo livello salariale e i sindacati ne sono giustamente orgogliosi: tuttavia, questa situazione può cambiare molto rapidamente se si verifica un dumping salariale e sociale», mette in guardia l'ex dipendente di banca.
«Le autorità della Commissione europea di solito vedono solo gli ostacoli burocratici dei controlli salariali. Ma in queste discussioni dobbiamo sempre chiederci: cosa c'entra questo con la vita delle persone? Se le persone hanno la sensazione che la libera circolazione delle persone peggiorerà la loro vita, non diventeranno mai amici dell'Ue. Purtroppo è proprio questo che emerge da molti sondaggi, anche nel mio paese: c'è molto scetticismo nei confronti dell'Ue».
«La libera circolazione delle persone può creare problemi»
«La libera circolazione delle persone può creare problemi», prosegue Katzian. «Sono sconcertato dal fatto che rappresentanti ufficiali dell'Ue affermino che non c'è dumping salariale e sociale: è la politica dello struzzo».
«L'Ue è nata come progetto economico con le relative libertà per le imprese. Ma è anche un progetto di pace e permette all'Europa di parlare con una sola voce sulla scena mondiale. Non abbiamo quindi altra scelta che unirci e seguire un percorso comune. Tuttavia, chiunque pensi che l'Ue possa essere ulteriormente sviluppata senza tenere conto delle esigenze minime dei lavoratori, anzi dei cittadini in generale, è sulla strada sbagliata», conclude il sindacalista.