Per Credit Suisse
Per il Credit Suisse Omicron non avrà un forte impatto sulla crescita svizzera

La variante Omicron del coronavirus non avrà un forte impatto negativo sulla crescita economica svizzera.
Ne è convinto il capo economista di Credit Suisse (CS) Claude Maurer, che conferma la previsione – risalente a metà dicembre – di un'espansione del prodotto interno lordo (Pil) elvetico del 2,5% nel 2022.
L'attuale fase di infezioni è probabilmente la più vasta dall'inizio della pandemia, ma il danno economico è diminuito a ogni ondata, ha affermato l'esperto in margine alla presentazione (online) dello studio periodico Retail Outlook dedicato al commercio al dettaglio nella Confederazione. Un'evoluzione in tal senso è stato osservata anche in altri paesi.
Secondo Maurer i prossimi mesi saranno ancora difficili, ma poi vi sarà una ripresa dettata dalla compensazione degli affari che erano slittati in precedenza. Anche l'inflazione non rappresenta un problema: il massimo dovrebbe essere stato raggiunto in dicembre, con un rincaro all'1,5%.
Vista la situazione la Banca nazionale svizzera (BNS) non procederà a un aumento dei tassi nel 2022. «Ma vediamo già ora che la BNS ha iniziato a normalizzare la sua politica monetaria e non interviene più troppo pesantemente sul mercato dei cambi, nonostante il recente apprezzamento del franco rispetto all'euro», conclude lo specialista.
hm, ats