Le incertezze della pandemia e quelle geopolitiche rendono ancora poco chiara l'evoluzione del mercato del petrolio, già alle prese nel medio/lungo termine con la transizione energetica e le cui fluttuazioni hanno provocato un'impennata dell'inflazione globale.
12.12.2021, 20:31
14.12.2021, 07:23
SDA
La diffusione repentina in Occidente della variante Omicron, che nei giorni scorsi ha provocato un vero e proprio scivolone delle quotazioni del greggio (16%, poi in parte rientrato) ha indotto l'Opec alla prudenza e a mantenere aperto in forma virtuale il vertice avviato formalmente lo scorso 1 dicembre.
Una circostanza, questa. che non si vedeva dal 1986, quando le riunioni erano però fisiche e che permette all'organizzazione di restare pronta a una decisione. Oltre alla pandemia, i paesi produttori devono fare i conti con la mossa degli Stati Uniti e di altri paesi di rilasciare le riserve strategiche proprio con lo scopo di calmierare la crescita dei prezzi.
I primi effetti concreti dell'operazione dell'amministrazione Biden, peraltro impegnata in un confronto con la Russia sull'Ucraina, dovrebbero vedersi nei prossimi giorni sul mercato petrolifero.
Negli Stati Uniti il prezzo del carburante, punto molto sensibile per i consumatori americani, è sceso leggermente dopo aver toccato i 3,39 dollari al gallone, il massimo dal 2014.
Un calo che dovrebbe proseguire, secondo le autorità Usa dell'Eia, nel 2022. Il balzo del costo dell'energia sarà al centro anche del Consiglio europeo del 16 dicembre che punta a definire un'azione coordinata fra i paesi dell'Unione.
Di fronte a questo quadro fluido l'Opec, secondo analisti e esperti, si è tenuta le mani libere pronto a dare un immediato segnale in caso di una caduta delle quotazioni del Wti del Texas che sono attualmente comunque attorno ai 70 dollari contro i 50 di inizio anno.
In questo modo, sottolineano gli analisti alla Bloomberg, viene lanciato al mercato un segnale a non speculare troppo su una caduta dei prezzi.
Lunedì l'organizzazione diffonderà il suo bollettino mensile e il giorno successivo arriverà quello dell'Iea (l'agenzia internazionale dell'energia), ma già nei giorni scorsi gli analisti di Citigroup hanno tagliato le loro stime per il prezzo del Brent a 69 dollari per il 2022.