Salari nei piani alti Pioggia di milioni sui top manager nell'anno del Covid

hm, ats

15.3.2021 - 17:30

Il più pagato nel 2020 è stato lui, il Ceo di Roche Severin Schwan, nonostante si sia decurtato volontariamente lo stipendio.
Il più pagato nel 2020 è stato lui, il Ceo di Roche Severin Schwan, nonostante si sia decurtato volontariamente lo stipendio.
Keystone

L'anno del coronavirus non è stato un problema per i grandi dirigenti d'azienda svizzera, perlomeno non dal profilo finanziario personale: la pioggia di milioni non si è interrotta, si è anzi in generale fatta più fitta.

Keystone-SDA, hm, ats

L'aumento più forte in busta paga – si parla di remunerazioni complessive, che comprendono salario e bonus – se lo è visto attribuire il Ceo di Novartis Vasant Narasimhan, che nel 2020 ha incassato 12,7 milioni di franchi, il 20% in più dei dodici mesi precedenti.

Anche Sergio Ermotti – presidente della direzione di UBS sino alla fine di ottobre – ha visto il compenso lievitare, con un aumento del 7% a 13,3 milioni. Nell'esclusivo club dei salariati milionari a doppia cifra non poteva mancare il numero uno di Nestlé Marc Schneider, che con 10,7 milioni ha pure beneficiato di un ritocco, pari al +3%.

Ma su tutti i manager di aziende comprese nell'SMI – il principale indice borsistico elvetico – regna sovrano il Ceo di Roche Severin Schwan. La sua remunerazione si è attestata a 14,6 milioni di franchi, in qualche modo però in contro tendenza: subisce infatti un calo del 3%, anche perché il dirigente ha rinunciato a mezzo milione proprio per via del Covid-19.

I quattro super-impiegati sono tallonati dai Ceo di ABB Björn Rosengren (9,1 milioni, in carica dal primo marzo 2020), di Zurich Mario Greco (8,8 milioni) e di LafargeHolcim Jan Jenisch (7,9 milioni).

In attesa di completare il quadro – mancano ancora i rapporti di esercizio di alcune imprese, in particolare di Credit Suisse – può essere interessante osservare che i «magnifici sette» citati hanno incassato complessivamente 77 milioni, cioè tanto quanto un migliaio (981) di svizzeri comuni e quasi 1200 ticinesi. Questo prendendo come riferimento il livello dei salari del 2018, che potrebbe però essere sceso nell'anno della pandemia, specie a sud delle Alpi.