SvizzeraTraffico dei container stabile, ma meno petrolio nei porti renani
hm, ats
14.2.2023 - 15:00
Traffico di container stabile a fronte di un forte calo delle importazioni di prodotti petroliferi: può essere descritto così, in estrema sintesi, il 2022 dei porti svizzeri sul Reno nella regione di Basilea, la principale porta del Paese verso l'estero.
hm, ats
14.02.2023, 15:00
14.02.2023, 15:02
SDA
Nel corso dell'anno sono state movimentate 4,6 milioni di tonnellate di merci, il 15% in meno del 2021, indicano in un comunicato diffuso oggi, martedì, gli scali renani elvetici (Schweizerische Rheinhäfen, SRH) e l'associazione svizzera per la navigazione e la gestione dei porti (Schweizerische Vereinigung für Schifffahrt und Hafenwirtschaft, SVS).
Il mese di gennaio era cominciato con una progressione del 7%, sulla scia della ripresa postpandemica. Ma con lo scoppio della guerra in Ucraina il rincaro dei prodotti agrari e petroliferi ha portato a una rapida flessione, che ha raggiunto l'apice in agosto (-58%) a causa del basso livello del Reno. In autunno è poi partita una fase di recupero, insufficiente però a volgere a buon esito l'anno.
Concretamente la diminuzione dei flussi dirittamente legati al petrolio è stata del 29% (a 1,7 milioni di tonnellate). Per contro è rimasto quasi immutato il dato sullo spostamento dei container, che è sceso dello 0,5% a 125'500 TEU (twenty-foot equivalent unit: è l'unità di misura del ramo, equivalente in pratica a circa 38 metri cubi di ingombro totale).
I prodotti alimentari e i mangimi hanno contribuito con 17'400 tonnellate (+2,5%), il segmento roccia e altri materiali di costruzione con 24'800 tonnellate, il comparto acciaio, ferro e altri metalli con 11'800 tonnellate (-4,8%) e i prodotti chimici con 154'000 tonnellate (+15%).