Processo Vincenz Processo Vincenz: anche ultimo coimputato si dichiara innocente

pl, ats

9.2.2022 - 15:08

L'interesse dei media è sempre forte: l'ex Ceo di Raiffeisen Pierin Vincenz (al centro) e il suo avvocato Lorenz Erni prima del quinto giorno di udienze.
L'interesse dei media è sempre forte: l'ex Ceo di Raiffeisen Pierin Vincenz (al centro) e il suo avvocato Lorenz Erni prima del quinto giorno di udienze.
Keystone

Anche l'ultimo coimputato ascoltato al processo che vede alla sbarra a Zurigo l'ex Ceo di Raiffeisen Pierin Vincenz e altre sei persone si è dichiarato oggi innocente.

9.2.2022 - 15:08

Il 51enne cofondatore di Investnet – società di «private equity» attraverso il cui rilevamento Raiffeisen si è vista costretta ad ammortizzare 100 milioni di franchi – è stato ascoltato oggi perché dieci giorni fa, in apertura del processo, era positivo al Covid.

«Non so come mi sarei potuto comportare in modo più corretto», ha detto il coimputato, che è accusato di favoreggiamento nei confronti del 65enne Pierin Vincenz e del 61enne Beat Stocker, consulente finanziario di Vincenz nonché ex Ceo della società di carte di credito Aduno (oggi Viseca).

«12 milioni versati a malincuore»

Il 25% di partecipazione agli utili promessi a Stocker attraverso il rilevamento di Investnet da parte di Raiffeisen, non era il compenso per una partecipazione occulta. Era invece motivato – ha detto l'accusato – dall'intenzione di Stocker di assumere una funzione operativa nella start-up senza tuttavia percepire un salario fisso.

Il fatto che si sia in seguito passati ad una partecipazione al capitale azionario è dovuto a «un cambiamento nel modello di indennizzo». Attirato dalle sirene della concorrenza, Beat Stocker rinunciò ad assumere incarichi operativi. E benché a malincuore, gli fu versato il compenso di 12 milioni di franchi promesso sulla base di un precedente contratto, ha detto il coimputato ai giudici.

Il 51enne ha inoltre contestato che le somme versate a Stocker e a Vincenz fossero una controparte per l'influenza esercitata dai due in favore dell'acquisizione di Investnet. «In una grande banca, le decisioni vengono prese dagli organismi competenti», ha dichiarato.

Il processo, che per motivi di spazio non si tiene nell'aula del Tribunale distrettuale di Zurigo, ma nel vicino Volkhaus, aveva preso il via il 25 gennaio con i primi quattro giorni di dibattimenti. La corte ha fissato altri quattro giorni di udienze il mese prossimo, l'ultima il 22 marzo. Ancora non è chiaro quando sarà pronunciata la sentenza.

Vincenz e Stocker rischiano sei anni di carcere

Il Ministero pubblico rimprovera a Vincenz e a Stocker – i due imputati principali accusati in particolare di truffa per mestiere e appropriazione indebita – di aver realizzato profitti illegali (9 milioni per Vincenz e 16 milioni per Stocker) attraverso partecipazioni segrete che detenevano in quattro società rilevate dalla banca Raiffeisen e da Aduno. Pierin Vincenz è inoltre accusato di aver accollato a Raiffeisen più di mezzo milione di franchi di spese per visite in locali a luci rosse e viaggi privati.

Per i due imputati principali, la pubblica accusa ha chiesto una condanna a sei anni di detenzione. Gli altri cinque coimputati devono rispondere di favoreggiamento. Il procuratore ha chiesto nei loro confronti sanzioni che vanno da una pena pecuniaria sospesa a una condanna, parzialmente sospesa, a due anni e mezzo di prigione.

Tutti gli imputati negano le accuse: il difensore di Vincenz ha parlato nella sua arringa di accuse basate su «pure speculazioni» e ha chiesto la piena assoluzione del suo assistito.

pl, ats