SvizzeraI rapporti di sostenibilità aziendali accolti con maggioranze «bulgare»
hm, ats
17.7.2024 - 16:00
I rapporti di sostenibilità pubblicati dalle aziende sono spesso criticati, ma vengono sistematicamente accolti dagli azionisti con maggioranze che un tempo si sarebbero chiamate bulgare.
Keystone-SDA, hm, ats
17.07.2024, 16:00
17.07.2024, 16:16
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In media i rapporti di sostenibilità delle società comprese nello Swiss Market Index (SMI) – l'indice di borsa elvetico che comprende le 20 principali imprese – sono stati approvati nelle assemblee generali con quasi il 97% dei voti, emerge da un'analisi dell'agenzia Awp. Le differenze tra le percentuali di sì sono molto ridotte, tra il 91 e il 99%. A titolo di confronto l'approvazione delle relazioni sulle remunerazioni è risultata significativamente inferiore: in media dell'82,5%.
Le votazioni sui rapporti di sostenibilità – che forniscono informazioni sull'impatto economico, sociale ed ecologico dell'attività di una ditta – sono una novità. Per l'esercizio finanziario 2023 le grandi aziende svizzere hanno dovuto presentare per la prima volta tale documento, che dà indicazioni per esempio sulle emissioni di CO2, sul consumo energetico e sulla quota di donne.
Nel periodo precedente alle assemblee erano state mosse numerose critiche. L'associazione degli azionisti Actares, ad esempio, ha raccomandato di respingere circa due terzi dei rapporti di sostenibilità delle società SMI; nella maggior parte dei casi, ha giustificato il suo no con una strategia climatica inadeguata. Ethos è stata quasi altrettanto severa: la fondazione ha invitato gli azionisti a rimandare al mittente circa la metà dei rendiconti, compresi quelli di Nestlé, Roche e UBS.
Il direttore di Ethos Vincent Kaufmann giudica sorprendente l'alto livello di approvazione degli azionisti. «La qualità della maggior parte dei rapporti è molto insoddisfacente», afferma. L'esperto si chiede quindi se i proprietari abbiano davvero analizzato a fondo i documenti, cosa che richiede molto tempo. Se Ethos rifiuta un rapporto, di solito è a causa della mancanza di trasparenza. «In molti casi abbiamo inoltre trovato la qualità dei dati pubblicati inadeguata e gli obiettivi ambientali non abbastanza ambiziosi».
Nonostante i nuovi requisiti di legge, la fondazione continua a osservare grandi differenze tra le aziende. «Riteniamo quindi che i regolamenti per la rendicontazione non finanziaria debbano essere migliorati», sostiene Kaufmann. A suo avviso la proposta del Consiglio federale che prevede tra l'altro l'applicazione di standard di presentazione e una revisione esterna è un passo nella giusta direzione.