L'intervista Il nuovo presidente del CdA: «Republik non sarà più una testata di sinistra»

hm, ats

10.11.2023 - 19:00

Republik ha dietro di sé mesi turbolenti.
Republik ha dietro di sé mesi turbolenti.
Keystone

Republik non sarà più una testata di sinistra, sempre che prima lo sia stata: parola del nuovo presidente del Consiglio di amministrazione (CdA) Michel Huissoud, che punta anche a triplicare il numero di abbonamenti del giornale online, oggi in difficoltà finanziarie.

«Vi sono paralleli fra Republik e il Controllo federale delle finanze (CDF) in termini di indipendenza e critica del potere», afferma Huissoud – che per il CDF la lavorato 34 anni, da ultimo come direttore – in un'intervista pubblicata oggi dal Tages-Anzeiger e da altri quotidiani dello stesso editore.

«Non bisogna fare politica o schierarsi: questo vale sia per il controllo finanziario che per il giornalismo». «Republik deve dimostrare di non avere una tendenza politica», insiste il dirigente.

«In altre parole Republik non deve essere una seconda Wochenzeitung (WoZ)». Ma in realtà – chiedono i cronisti – Republik non è tanto a sinistra quanto la WoZ? «Non credo, di certo non lo voglio», risponde l'intervistato.

«Non abbiamo ancora terminato le nostre discussioni»

Il tema è già peraltro stato affrontato all'interno della redazione. «Non abbiamo ancora terminato le nostre discussioni. Ma nel manifesto di Republik, che per me è una sorta di costituzione del giornale online, la critica al potere è al primo posto. Il potere non è né di destra né di sinistra. Pertanto, non esiste nessuna vacca sacra e non c'è nessuna domanda che sia tabù. Presso Republik sono tutti d'accordo su questo».

Interpellato sui problemi finanziari della testata, il nuovo presidente del Cda ha assicurato che Republik ci sarà ancora fra cinque anni e sarà «molto più grande».

«Il mio obiettivo è raggiungere 100'000 abbonati», triplicando quindi il loro numero. Per farlo uscirà maggiormente dal ristretto campo della regione di Zurigo, magari espandendosi nel sud della Germania, dove il mercato è più ampio.

Una fase turbolenta

Nell'intervista vengono affrontate anche le accuse di molestie sessuali lanciate contro un giornalista di Republik (che nel frattempo se ne è andato) e il tema dei soldi ricevuti e che non sono stati dichiarati al fisco: due vicende che avevano intaccato l'immagine del nuovo media.

Il giornale ha di recente vissuto una fase turbolenta anche a livello organizzativo: nell'aprile di quest'anno il Cda si è assunto la responsabilità dell'adozione di una strategia d'espansione fallimentare e si è dimesso in blocco.

Poco prima se ne era già andato il presidente (ed ex direttore generale di SRG SSR) Roger de Weck. Per far fronte alle difficoltà sono stati anche soppressi otto posti di lavoro.

Attivo dal gennaio 2018, Republik è un periodico online in lingua tedesca di politica, economia, società e cultura. Ogni giorno vengono pubblicati da uno a tre articoli, che si caratterizzano spesso per la loro lunghezza.

La testata non è legata ad alcuna azienda mediatica e si finanzia solo con il denaro degli abbonati: questi ultimi costituiscono una cooperativa che rappresentano la casa editrice. Il giornale rinuncia anche completamente alla pubblicità.

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