Torna un manager svizzeroCredit Suisse ha scelto Axel Lehmann come nuovo presidente del CdA
hm, ats
17.1.2022 - 16:00
Chiusa la parentesi portoghese-britannica, si torna al manager svizzero al vertice di Credit Suisse: il neopresidente del Consiglio di amministrazione (CdA) Axel Lehmann è un puro prodotto della finanza zurighese.
hm, ats
17.01.2022, 16:00
17.01.2022, 16:20
SDA
Dopo soli otto mesi si chiude quindi il regno di António Horta-Osório, che era succeduto a Urs Rohner, presidente del CdA di lunga data (2011-2021) e peraltro spesso oggetto di critiche.
Il 62enne Lehmann ha trascorso tutta la sua carriera all'interno di società finanziarie zurighesi. Laureato in economia all'Università di San Gallo ha lavorato dapprima presso Swiss Life come responsabile della pianificazione e del controlling. Si è poi rapidamente trasferito a Zurich, dove è rimasto per 19 anni (dal 1996 al 2015), ricoprendo varie posizioni di gestione regionale, ma anche lavorando come responsabile della gestione dei rischi.
Nel mezzo dell'era post-crisi finanziaria nel 2009 Lehmann è poi entrato nel gigante bancario UBS. Anche in questo ambito ha avuto parecchio da fare con la gestione dei rischi. Dal 2018 e fino all'anno scorso ha inoltre presieduto l'attività svizzera di UBS.
Nell'ottobre 2021 gli azionisti di Credit Suisse hanno approvato il suo ingresso nel Cda della banca fondata da Alfred Escher (1819-1882). Ha assunto la direzione del comitato di controllo dei rischi in un momento in cui il gruppo era reduce da batoste miliardarie dovute ai dissesti della società anglo-australiana Greensill Capital e dell'americana Archegos Capital.
La banca aveva inoltre visto l'anno prima partire il Ceo Tidjane Thiam, travolto dallo scandalo di pedinamenti di dirigenti della banca.
«Ultima chiamata» per Credit Suisse, che starebbe lottando per la sopravvivenza.
Inside Paradeplatz, portale zurighese noto per i suoi toni volutamente scandalistici, ma anche perché spesso perfettamente informato degli avvenimenti in corso, parla oggi di un'ultima chiamata per Credit Suisse, che starebbe lottando per la sopravvivenza. Se la crisi dovesse peggiorare ulteriormente le ottime conoscenze di Lehmann potrebbero aiutarlo a salvare il salvabile.
Lehmann garantirebbe una soluzione elvetica, mentre Horta avrebbe pensato a una fusione con un istituto estero (si era parlato in particolare di Unicredit). UBS – sempre in base a queste speculazioni che non trovano riscontri fattuali – potrebbe rilevare parte della attività di Credit Suisse.
«L'uomo che ha sempre voluto essere il Ceo di una grande multinazionale finanziaria svizzera, ma non ci è riuscito né presso UBS, né presso Zurich, ha finalmente il potere ultimo», chiosa Inside Paradeplatz. «Ha quello che serve per completare la mission impossible?»