Lavoro I salari saliranno meno del rincaro nel 2023, addio potere d'acquisto

hm, ats

31.5.2023 - 10:01

Gli stipendi non tengono il passo con l'aumento dei prezzi.
Gli stipendi non tengono il passo con l'aumento dei prezzi.
Keystone

I salari sono attesi in crescita nell'anno in corso, ma non quanto l'inflazione: per i lavoratori si prospetta quindi un'ulteriore perdita di potere d'acquisto, dopo quelle già da record degli ultimi due anni.

31.5.2023 - 10:01

L'Ufficio federale di statistica (UST) prevede che nel 2023 gli stipendi salgano (se base annua) dell'1,8%: quella diffusa oggi è la prima delle stime che i funzionari di Neuchâtel pubblicano a scadenza trimestrale.

Il dato, che può chiaramente cambiare ancora nel corso dell'anno, è da mettere in relazione con le previsioni di autorità come la Seco o il Fondo monetario internazionale, banche alla stregua di UBS o Credit Suisse, nonché istituti quali il KOF di Zurigo che attualmente pronosticano un rincaro dei prezzi in Svizzera nel 2023 compreso fra il 2,5% e il 2,7%.

Se queste stime dovessero poi trovare riscontro nella realtà i salari reali potrebbero così scendere fra lo 0,7% e lo 0,9%.

Va in questo ambito ricordato che nel 2022 l'inflazione è stata del 2,8%: il dato, unito a una crescita dei compensi nominali limitata allo 0,9%, ha comportato per i lavoratori dipendenti la più grave perdita di potere d'acquisto dai tempi della Seconda guerra mondiale, precisamente dal 1942, l'anno dell'inizio della battaglia di Stalingrado, quando i salari reali scesero del 4,5%.

E la contrazione dell'anno scorso (-1,9%) fa seguito a quella già marcata del 2021, pari al -0,8%, che era stata la più forte dal 1979 (quando si registrò -1,5%).

hm, ats