Svizzera CinaSulle sanzioni contro la Cina la Svizzera non segue l'UE
ev, ats
1.10.2023 - 13:57
Il Consiglio federale non ha adottato certe sanzioni dell'Unione europea (Ue) contro la Cina. La decisione che risale al dicembre 2022 non è stata comunicata pubblicamente.
01.10.2023, 13:57
SDA
Il 9 dicembre 2022 il Consiglio federale ha deciso, sulla base di una ponderazione degli interessi fondata su diversi criteri di politica estera e giuridici, di non riprendere le sanzioni tematiche allora esistenti contro la Cina.
Lo ha indicato oggi a Keystone-ATS il Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR), confermando un articolo della NZZ am Sonntag.
Tra queste sanzioni vi sono misure penali contro responsabili della repressione degli uiguri, un'etnia turcofona di religione islamica che vive nel nord-ovest della Cina, soprattutto nella regione dello Xinjiang. Esse sono state adottate nel marzo 2021.
Ecco perché non è stata comunicata
La decisione del dicembre 2022 non è stata comunicata in quanto non erano ancora state risolte diverse questioni legali relative a una eventuale adozione successiva di altre sanzioni tematiche, precisa il DEFR.
Tali questioni non sono ancora chiarite in modo definitivo.
Inoltre la non adozione delle sanzioni, non rappresenta un cambiamento della prassi della Svizzera e non si tratta di una decisione di principio di non adottare le sanzioni esistenti e future.
Il Consiglio federale non ha quindi ritenuto imperativo comunicare la decisione.
Critica della Società per i popoli minacciati
L'articolo della NZZ am Sonntag prosegue affermando che se l'Ue dovesse emanare nuove sanzioni tematiche, la Confederazione le esaminerà ed eventualmente le condividerà. Ma, questo modo di procedere si applica solo alle future sanzioni dell'Ue, ma non alle precedenti, spiega il DEFR.
Le sanzioni tematiche contro la Cina, adottate dall'Ue nel marzo 2021, sono quindi fuori discussione.
In occasione della presentazione della strategia Svizzera-Cina per gli anni 2021-2024, avvenuta nel marzo 2021, il Consiglio federale aveva indicato di puntare su una politica indipendente accompagnata da un dialogo critico costruttivo, anche in materia di diritti umani.
La Svizzera era stata criticata per non aver adottato le sanzioni dell'Ue in particolare dalla Società per i popoli minacciati e dalle organizzazioni tibetane Voci critiche si erano levate anche all'interno del mondo politico svizzero.