Epidemia e aviazione Scalo Basilea-Mulhouse riparte

ATS

10.6.2020 - 17:05

Il cielo sopra EuroAirport si sta rasserenando.
Il cielo sopra EuroAirport si sta rasserenando.
Source: KEYSTONE/GEORGIOS KEFALAS

Con la graduale riapertura delle frontiere l'aeroporto di Basilea-Mulhouse si prepara a ripartire, dopo aver aver visto la sua attività quasi arrestarsi negli ultimi mesi a causa della pandemia di coronavirus. Ma sull'insieme dell'anno mancheranno 4 viaggiatori su 5.

Nei mesi di aprile e maggio, l'Euroairport Basel Mulhouse Freiburg – questo il marchio registrato – ha visto il suo traffico passeggeri crollare del 99,8% su base annua, mentre l'attività di trasporto merci è rimasta pressoché stabile, se considerata nell'insieme del primo trimestre, ha indicato mercoledì la società di gestione in un comunicato.

Per l'intero anno la struttura – che si trova sul territorio di due comuni francesi, ma che è direttamente collegata alla Svizzera con una strada che permette ai viaggiatori di arrivare all'aeroporto senza prima valicare una dogana – prevede un calo dell'affluenza pari all'80%. Sono infatti previsti 1,8 milioni di passeggeri, a fronte dei 9,1 milioni del 2019. Un ritorno ai numeri ante-epidemia è escluso prima della fine del 2023.

Gli affari dovrebbero riprendersi a partire da metà giugno e quasi tutte le destinazioni europee dovrebbero essere nuovamente servite entro la fine dell'anno. Euroairport non ha fatto ricorso ad aiuti pubblici: la società ha indicato di disporre per il momento di «mezzi finanziari sufficienti». Per garantire la liquidità sono state adottate diverse misure: gli investimenti sono stati ridotti a un quinto del budget iniziale previsto per il 2020, è stato introdotto il lavoro ridotto e sono state congelate le assunzioni.

Lo scalo intende anche venire incontro alla popolazione, diminuendone l'esposizione al rumore. Per farlo vuole estendere l'orario notturno in cui non sono permessi partenze e arrivi, permettendo inoltre i movimenti in alcune ore solo a velivoli a basso impatto fonico. Una richiesta in tal senso è stata inoltrata alle autorità francesi.

Basilea-Mulhouse è binazionale: è cioè l'unico aeroporto al mondo ad essere gestito da due stati. La società che lo amministra è un'entità di diritto pubblico internazionale, con sede in Francia e prevista da una convenzione franco-svizzera del 1949.

La storia dello scalo deve molto alla volontà di Basilea di non essere svantaggiata, rispetto ad altre città elvetiche, negli sviluppi dell'aviazione. La ricerca di un'area adatta a costruire gli impianti portò presto a guardare oltre frontiera: i primi colloqui con la Francia risalgono già a prima della Seconda guerra mondiale.

Dopo il conflitto le cose andarono rapidamente: il primo colpo di piccone fu dato l'8 marzo 1946 e ai lavori, realizzati in tempo record, parteciparono anche prigionieri di guerra tedeschi. L'inaugurazione provvisoria avvenne l'8 maggio 1946. Più tardi lo scalo venne ampliato. Da quasi 13'000 passeggeri del primo anno d'esercizio si è così passati ai 9,1 milioni del 2019. A titolo di confronto, a Zurigo-Kloten sono passati l'anno scorso 31,5 milioni di persone e a Ginevra-Cointrin 17,9 milioni.

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