Finanziamento immobiliare I tassi ipotecari scendono, ai minimi da maggio 2022

hm, ats

12.12.2023 - 16:00

Il tasso ipotecario figura fra le maggiori preoccupazioni degli svizzeri.
Il tasso ipotecario figura fra le maggiori preoccupazioni degli svizzeri.
Keystone

Archiviato l'aumento di inizio anno, dallo scorso giugno i tassi ipotecari sono tornati a scendere in Svizzera, un movimento che si è accentuato dopo che in settembre la Banca nazionale svizzera (BNS) ha mantenuto invariato il costo del denaro.

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Il costo di un mutuo a tasso fisso a 10 anni è al momento del 2,31%, cioè il minimo da maggio 2022, affermano gli specialisti del servizio di confronti internet Moneyland, che seguono con un loro indice il mercato. Il 5 anni è al 2,19% e il 2 anni al 2,26%.

A metà giugno i rispettivi tassi erano ancora sensibilmente superiori: rispettivamente al 3,04%, 3,02% e 3,07%. «Si tratta di un netto calo per un periodo così breve», osserva Felix Oeschger, esperto di Moneyland, citato in un comunicato odierno.

Alla fine di ottobre per la prima volta da molto tempo le ipoteche Saron sono risultate almeno in parte più care rispetto a quelle a tasso fisso.

Ora la situazione si è ulteriormente accentuata, il contratto fisso è più conveniente del Saron per tutte le scadenze: da fine ottobre, infatti, il tasso d'interesse medio per i mutui Saron è rimasto invariato al 2,61%, mentre i tassi per le ipoteche fisse sono diminuiti notevolmente.

Dall'ultima valutazione di politica monetaria della BNS si è consolidata l'opinione che il picco dei tassi di interesse sia stato ormai raggiunto: la maggior parte degli analisti ritiene che la BNS lascerà invariati i tassi fra due giorni (giovedì) e nell'appuntamento del primo trimestre del 2024, per poi procedere a un taglio non prima della metà del 2024.

Sussistono però notevoli incertezze. Se contrariamente alle aspettative l'economia dovesse indebolirsi in modo significativo la BNS potrebbe essere costretta a ridurre il tasso guida prima del previsto. D'altro canto non sono da escludere ulteriori picchi di inflazione, che costringerebbero a un inasprimento della politica monetaria.

Ma non solo la congiuntura e il rincaro, anche la politica monetaria di altre banche centrali, in particolare della Federal Reserve statunitense, influirà sull'orientamento dell'istituto guidato da Thomas Jordan.

Se la BNS dovesse ridurre i tassi di interesse prima degli altri operatori il franco potrebbe indebolirsi, alimentando quindi la crescita dei prezzi nella Confederazione. «Presumo quindi che la BNS aspetterà a ridurre i tassi d'interesse fino a quando anche le altre banche centrali non lo faranno», conclude Oeschger.