Forum economico di DavosTrump ha già in programma di partecipare al WEF... ma non ha nemmeno ricevuto l'invito
Sven Ziegler
22.10.2025
A quanto pare Donald Trump vuole venire al WEF
Keystone/AP Photo/Manuel Balce Ceneta
Secondo due fonti indipendenti, Donald Trump avrebbe intenzione di partecipare al Forum economico mondiale di Davos nel gennaio 2026, anche se non ha ancora ricevuto un invito ufficiale. Per la Svizzera e il WEF, questo significa un'apparizione di alto profilo con questioni diplomatiche delicate.
Sven Ziegler
22.10.2025, 16:45
22.10.2025, 20:39
Sven Ziegler
Hai fretta? blue News riassume per te
Donald Trump vuole presentarsi al Forum economico mondiale di Davos nel gennaio 2026... senza un invito ufficiale.
La nuova leadership del WEF è sotto pressione: la partecipazione del presidente americano si scontra con i valori fondamentali del forum.
Per Guy Parmelin, che parteciperà in veste di presidente della Confederazione, la visita sarà un atto di equilibrio diplomatico tra gli Stati Uniti, la Svizzera e l'élite economica globale.
Sembra che il presidente degli Stati Uniti abbia segnato nella sua agenda la riunione annuale del Forum economico mondiale nel gennaio 2026 come una data fissa.
Due fonti indipendenti – una del Consiglio federale e una della cerchia ristretta del WEF – hanno confermato a CH Media che Donald Trump intende partecipare di persona. In sostanza si è autoinvitato, prima ancora che il forum gli inviasse ufficialmente l'invito.
Il repubblicano è già stato a Davos nel 2018 e nel 2020, e nel gennaio 2025 ha tenuto un discorso virtuale durante l'evento. Il suo ritorno annunciato per il 2026 solleva però numerosi interrogativi.
Può un uomo che si distingue per le sue politiche protezionistiche e nazionalistiche presentarsi al WEF, i cui valori fondamentali sono il libero scambio, l'inclusione e la sostenibilità?
Il segretariato del forum a Cologny è al tempo stesso sollevato per la visita di spicco e nervoso per il suo effetto simbolico.
WEF è in pieno fermento
Nel gennaio 2026 Guy Parmelin sarà sul posto in qualità di presidente della Confederazione. Il consigliere federale si trova ora di fronte a una domanda: deve adottare un approccio proattivo nei confronti di Trump o una posizione più riservata?
In agosto il repubblicano ha già reagito in modo brusco durante una telefonata con Karin Keller-Sutter in vista dei colloqui sui dazi tra Svizzera e Stati Uniti. «La donna era gentile, ma non voleva ascoltare», è stato il commento dell'inquilino della Casa Bianca sull'attuale presidente elvetica.
Inoltre c'è la minaccia di una discussione nelle relazioni bilaterali: i colloqui sui dazi imposti dall'America sulla Confederazione sono ancora in corso. Lo stesso presidente ha chiarito che le entrate doganali sono di importanza strategica per il suo Paese.
L'organizzazione del WEF è in pieno fermento. Secondo un articolo del «Financial Times», un rapporto interno ha recentemente rivelato problemi di supervisione, confusione di interessi e strutture di gestione.
Per il WEF la visita di Trump è un segnale per capire se il forum può mantenere la sua influenza e credibilità in un'epoca di tensioni geopolitiche.