CongiunturaAziende svizzere ottimiste nonostante le strettoie, UBS rivede il PIL
es
9.11.2021 - 12:55
Le aziende svizzere orientate all'esportazione si attendono un proseguimento dell'evoluzione favorevole nell'anno che verrà, nonostante le preoccupazioni inerenti alle strettoie nella catena d'approvvigionamento.
es
09.11.2021, 12:55
09.11.2021, 13:15
SDA
Lo rivela un sondaggio di UBS, che corregge da +3,3% a +3,1% le prospettive per il prodotto interno lordo (Pil) elvetico nel 2021 e da +3,0 a +3,1% nel 2022. Per il 2023 è atteso un +1,7%.
Oltre il 60% delle imprese interrogate prevede che la crescita globale nei prossimi dodici mesi si situerà nella media pluriennale o lievemente al di sopra, si legge in un comunicato diramato oggi.
Ma solo il 3% non si aspetta rischi congiunturali «importanti» nel 2022. Le impasse nelle catene di produzione e di distribuzione vengono considerate il rischio maggiore dal 70% delle ditte interpellate.
Gli economisti della grande banca giudicano tuttavia i rischi valutabili: difatti, le strettoie sono da attribuire al forte consumo di recupero o a perturbazioni temporanee nelle catene di distribuzione. Il potenziale globale di produzione non è invece stato danneggiato in maniera durevole. Un possibile indebolimento della dinamica congiunturale attuale rinvierebbe soltanto la crescita al 2022.
Al contempo le impasse hanno condotto recentemente a un sensibile aumento dell'inflazione. Ma solo una volta che il rincaro dei beni e delle materie prime importati si ripercuoterà sui servizi e gli stipendi bisogna aspettarsi che l'inflazione perduri, affermano gli esperti di UBS, che in questo contesto si basano sul proprio sondaggio salariale 2022.
Stando a quest'ultimo, le imprese al momento non sono disposte ad accrescere le remunerazioni di oltre lo 0,8%. Una spirale salari-prezzi è dunque inverosimile e l'inflazione dovrebbe tornare a scendere nel corso del prossimo anno. Concretamente la banca anticipa per il 2021 un tasso dello 0,6% in Svizzera, per il 2022 dello 0,7% e per il 2023 di nuovo dello 0,6%.