Guerra commercialeUE lancia piano sull'acciaio, meno import e dazi al 50%
SDA
7.10.2025 - 18:45
"Non stiamo chiudendo il mercato dell'UE alle importazioni dai nostri partner", ha sottolineato il commissario europeo per il commercio Maros Sefcovic.
Keystone
La Commissione europea sfida la Cina e presenta un piano per difendere l'industria siderurgica dagli effetti della sovraccapacità globale.
Keystone-SDA
07.10.2025, 18:45
07.10.2025, 19:03
SDA
La proposta – ha annunciato sulla rete sociale X il vicepresidente dell'esecutivo comunitario Stéphane Séjourné – prevede di dimezzare le importazioni di acciaio a dazio zero e raddoppiare dal 25% attuale al 50% i dazi per le quote extra.
«Questa è la nuova clausola di salvaguardia sull'acciaio. Questa è la reindustrializzazione dell'Europa», ha sostenuto il 40enne francese. Il testo è stato presentato a Strasburgo (Francia) in conferenza stampa.
La proposta, presentata da Séjourné e dal commissario per il commercio, Maros Sefcovic, sostituirà le attuali tutele per l'acciaio in scadenza a giugno 2026. La sovraccapacità siderurgica «è un problema globale che richiede un'azione forte, autentica e congiunta da parte di tutti i partner», osserva Bruxelles, spiegando che il piano risponde all'appello di lavoratori, industria e Stati membri per offrire una protezione stabile al settore, salvaguardare i posti di lavoro e sostenere la transizione verde.
Uno scudo atteso da tempo da un comparto – colpito anche dai dazi al 50% applicati dal presidente statunitense Donald Trump – travolto dall'acciaio cinese sovvenzionato che inonda il mercato europeo, mettendo in difficoltà anche il settore automobilistico.
Il pacchetto di tutele s'inserisce anche nel quadro dell'accordo sui dazi raggiunto a fine luglio tra Bruxelles e Washington che prevede un'intesa di principio per dare vita a una «alleanza dei metalli», con l'obiettivo di proteggere le rispettive produzioni dalla concorrenza di Pechino.
«La Commissione continuerà a collaborare con l'industria per proteggere e creare posti di lavoro di qualità, e con gli Stati membri e i partner globali, anche a livello della Wto (Organizzazione mondiale del commercio), per trovare soluzioni a lungo termine alle sfide comuni», ha sottolineato la presidente dell'esecutivo comunitario Ursula von der Leyen, aggiungendo che «un settore siderurgico forte e decarbonizzato è fondamentale per la competitività, la sicurezza economica e l'autonomia strategica dell'UE».
«Non stiamo chiudendo il mercato dell'UE alle importazioni dai nostri partner», ha chiarito Sefcovic. «Continueremo a commerciare con i nostri partner, con gli importatori di acciaio, ma stiamo riducendo le importazioni a dazio-zero del 47%, perché questo è stato considerato un livello appropriato per proteggere la nostra industria e salvaguardare la produzione di acciaio in Europa in un momento in cui abbiamo semplicemente bisogno di una sicurezza economica molto più forte e di offrire la necessaria protezione all'industria».
Una volta ricevuto il mandato dei Ventisette, Bruxelles avvierà colloqui con i partner commerciali – nell'ambito dell'articolo XXVIII dell'Accordo generale sulle tariffe e sul commercio (Gatt) che consente di modificare dazi e quote d'importazione previa negoziazione – per definire quote specifiche per paese. Le esportazioni da Norvegia, Islanda e Liechtenstein resteranno esenti da dazi, mentre per l'Ucraina si terrà conto della situazione di emergenza. La proposta passerà ora a parlamento e Consiglio europei, che dovranno approvarla con maggioranza qualificata.
Eurofer: «Bene lo scudo per l'acciaio»
Lo scudo commerciale per il settore siderurgico proposto oggi dalla Commissione europea «risponde alle esigenze del settore e rappresenta un vero e proprio salvagente per i produttori e i lavoratori siderurgici dell'UE». Così in una nota Eurofer, l'associazione europea dell'acciaio, commentando il piano lanciato dall'esecutivo comunitario.
Accogliendo «con favore» la proposta, gli industriali incalzano ora i due colegislatori – parlamento e Consiglio – ad «adottarla con urgenza» in modo che sia in vigore da inizio 2026.
«Si tratta di un importante passo avanti per difendere il settore e costituisce una chiara prova che il dialogo strategico sull'acciaio, avviato dalla presidente von der Leyen, sta iniziando a dare i suoi frutti», ha riconosciuto Axel Eggert, direttore generale di Eurofer. «Siamo grati per il lavoro pionieristico svolto dal vicepresidente esecutivo Séjourné e dal commissario Sefcovic per attuare il punto più urgente del piano d'azione per l'acciaio e i metalli. Questa misura commerciale è fondamentale per preservare non solo il settore e la sua forza lavoro, ma anche la spina dorsale dell'indipendenza industriale e della transizione verde dell'UE», ha aggiunto Eggert.