VeicoliAuto elettriche, i cinesi rivoluzioneranno il mercato svizzero?
hm, ats
6.2.2024 - 17:01
Le vetture elettriche cinesi rivoluzioneranno il mercato svizzero? Al momento ancora marginali, i marchi asiatici sperano di rivaleggiare con Amag e Tesla in Svizzera nei prossimi anni, grazie a modelli dal prezzo più accessibile, riferisce oggi, martedì, La Liberté.
Keystone-SDA, hm, ats
06.02.2024, 17:01
06.02.2024, 17:05
SDA
Contrariamente a tanti altri costruttori mondiali che hanno dato forfait, il peso massimo cinese BYD sarà presente al Salone dell'Auto di Ginevra, che aprirà i battenti il 26 febbraio. La casa automobilistica, che mira a competere con Tesla, ha già messo piede nella Confederazione: Auto AG Truck – con sede a Rothenburg, nel canton Lucerna, e varie succursali di cui una a Mezzovico-Vira (TI) – ha assunto il ruolo di importatore dei suoi veicoli elettrici. La rete di assistenza comprende otto officine.
«Al momento i maggiori operatori asiatici quali MG e BYD non sono ancora ben rappresentati in Svizzera, ma la situazione cambierà sicuramente nei prossimi anni», prevede Olivier Bourgeois, presidente dell'Associazione degli utenti di veicoli elettrici della Romandia, in dichiarazioni riportate dalla testata friburghese. L'esperto cita la Francia, dove l'arrivo delle auto cinesi ha cambiato il panorama automobilistico: nel 2023 la progressione maggiore è stata realizzata da MG. Il marchio britannico, di proprietà della cinese SAIC Motors, ha conquistato il sesto posto nella classifica annuale delle vendite, con la sua MG4 che ha venduto più di 20'000 unità.
In Svizzera si è ancora lontani da questi numeri. L'anno scorso la quota cinese è stata molto bassa sulle 53'000 e-car entrate in circolazione. Il leader del settore Amag (che importa Volkswagen, Seat e Audi) ha consegnato 18'000 auto elettriche, Tesla 8800.
«Amag e Tesla sono di gran lunga i maggiori venditori di auto elettriche e probabilmente lo rimarranno anche in futuro, anche se la quota cinese è destinata ad aumentare», afferma – a sua volta citato da La Liberté – Geoffrey Orlando, responsabile per la Svizzera romanda di Swiss eMobility, l'associazione della mobilità elettrica.
Nuovi modelli in arrivo
La cinese JAC ha venduto circa 550 veicoli da quando si è insediata in Svizzera nel 2019. Le sue attività sono state interrotte dagli anni di Covid, in quanto alcune consegne non hanno potuto essere effettuate. Ma l'azienda intende aumentare la sua presenza nella Confederazione con nuovi modelli.
Sul sito web dell'Unione professionale svizzera dell'automobile (UPSA) il numero uno di Amag, Helmut Ruhl, è categorico: «I cinesi arriveranno, ma noi non importeremo auto cinesi». Pur accogliendo con favore la nuova concorrenza, il dirigente resta convinto che gli svizzeri diano importanza alla qualità dei servizi, soprattutto dopo l'acquisto di un'auto. «In questo settore siamo ben posizionati, con una rete commerciale che conta 400 sedi», aggiunge.
Le vetture provenienti dalla nazione asiatica costano però meno. «I fornitori cinesi sono attualmente avvantaggiati sul mercato perché producono direttamente le batterie: questo si riflette sui prezzi», spiega Orlando.
Il costo è sempre meno un deterrente
Il costo d'acquisto dell'auto elettrica – chiedono i giornalisti del quotidiano – è ancora un deterrente? «Sì, ma sempre meno», risponde Bourgeois. «I compratori sono sempre più consapevoli che il prezzo d'acquisto non è l'unico criterio e che i costi di gestione sono molto più bassi con un'auto elettrica, rendendo il prezzo complessivo per il periodo di proprietà molto più interessante», aggiunge lo specialista.
Come noto le vendite di vetture elettriche continuano ad aumentare in Svizzera, ma a un ritmo meno sostenuto che in passato: stando ai dati diffusi recentemente dall'Ufficio federale di statistica (UST) la quota di automobili esclusivamente elettriche si è attestata a oltre un quinto del totale delle automobili di nuova immatricolazione, ovvero al 20,7%, il che rappresenta un aumento di 3,0 punti percentuali rispetto al 2022 (17,7%). Ciò significa che il segmento e-car non è progredito in modo così dinamico come aveva invece fatto tra il 2020 e il 2022, quando di anno in anno la quota era incrementata di 4 punti percentuali o più.