Indagine «Il petrolio russo elude le sanzioni con una raffineria italiana»

SDA

2.11.2022 - 07:56

Una petroliera attraccata davanti alla raffineria di Priolo, vicino a Siracusa (Sicilia). Qui viene raffinato il petrolio russo di Lukoil che poi viene venduto sia negli Usa che in Europa. (foto del 31 maggio 2022)
Una petroliera attraccata davanti alla raffineria di Priolo, vicino a Siracusa (Sicilia). Qui viene raffinato il petrolio russo di Lukoil che poi viene venduto sia negli Usa che in Europa. (foto del 31 maggio 2022)
Keystone

È la raffineria siciliana della Lukoil a Priolo il passaggio che consente al greggio russo di aggirare le sanzioni americane per la guerra in Ucraina e di arrivare negli Stati Uniti, tornando a volte in Europa.

Lo rivela una indagine del Wall Street Journal, che spiega il tragitto del petrolio russo in un video. Le sanzioni americane prevedono una esclusione per il greggio «sostanzialmente trasformato in prodotto fatto all'estero».

Una volta trasformato nella raffineria di Priolo, la seconda più grande d'Italia e la quinta in Europa, il petrolio russo diventa «prodotto italiano» e sbarca negli impianti della Exxon in Texas o in New Jersey in quelli della Lukoil, che negli Stati Uniti ha 230 stazioni di servizio in 11 Stati (in gran parte però di proprietà di franchising individuali americane).

Prima delle sanzioni, la raffineria di Priolo trattava il greggio proveniente da vari Paesi, ora il 93% arriva dalla Russia. Lukoil è la seconda società petrolifera russa.