Edifici storiciAbbazia Payerne riapre dopo 10 anni lavori
ATS
8.7.2020 - 14:52
L'Abbazia di Payerne (VD), la più grande chiesa romanica della Svizzera, riapre sabato al pubblico dopo oltre 10 anni di lavori che hanno permesso di restaurare ed elaborare un nuovo percorso di scoperta per i visitatori.
Il progetto di salvaguardia e conservazione dell'Abbazia dell'XI secolo risale al 2007. Si trattava allora di evitare «un dramma sapendo che l'edificio rischiava di crollare», ha dichiarato oggi alla stampa la consigliera di Stato Christelle Luisier, ex sindaca di Payerne. «C'era urgenza ad agire», ha detto.
Dai primi studi ai lavori di conservazione, passando per la valorizzazione e revisione del sito, sono intervenuti più di 1000 lavoratori di 100 aziende specializzate. Oltre alla chiesa abbaziale, il centro storico di Payerne ha assunto un nuovo aspetto con il riordino della piazza del mercato, per offrire «uno scrigno al gioiello», ha aggiunto Luisier.
«L'avventura di questi lavori è stata lunga e a volte difficoltosa», anche se rappresenta solo un piccolo passo nella storia millenaria dell'Abbazia, ha continuato la responsabile del Dipartimento delle istituzioni e del territorio.
Per salvare l'edificio cluniacense, le facciate sono state stabilizzate con tiranti metallici, ha spiegato l'architetto responsabile dei lavori, Ivan Kolecek.
Questi ha aggiunto che l'Abbazia ha riacquistato la ricchezza delle sue facciate grazie a un raggio laser che ha scansionato le superfici senza alterare le pietre, «rivelando così gli ornamenti romanici nella loro purezza». Anche il tetto, parte delle volte e i dipinti interni sono stati conservati e valorizzati.
Per i visitatori è stato concepito un nuovo percorso di scoperta. «Immersivo e interattivo», propone in particolare di rivivere la storia dell'Abbazia attraverso «i personaggi eccezionali che hanno fatto la sua grandezza», ha detto il museografo Michel Etter.
Circa 20 milioni di franchi
L'Abbazia di Payerne, classificata monumento storico dal 1900, è stata ristrutturata per quasi 20 milioni di franchi, di cui 8,5 milioni per il solo comune di Payerne. Hanno contribuito ai lavori anche la Confederazione (4,6 milioni), il cantone di Vaud (circa 2 milioni) e partner privati.
Questo finanziamento multiplo è stato considerato «esemplare» dal consigliere di Stato Pascal Broulis, responsabile del Dipartimento delle finanze e incaricato del patrimonio edilizio. Broulis ha indicato che il Cantone, oltre a sostenere la conservazione del monumento, ha diretto tutte le ricerche archeologiche.
La scorsa primavera era prevista una festa popolare per la riapertura dell'Abbazia, ma è stata annullata a causa del coronavirus. Per poter accogliere i visitatori in tutta sicurezza è stato attuato un piano di protezione che prevede in particolare una limitazione del numero di persone per settore e una pulizia regolare delle superfici di contatto.
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