Lutto nell'arte Addio a Richard Serra, gigante della scultura

ats

27.3.2024 - 11:50

Il mondo dell'arte dice addio a Richard Serra, scultore celebre per i monumentali muri ricurvi di acciaio arrugginito. Anche in Svizzera si può ammirare una sua opera esposta in bella vista presso la Theaterplatz di Basilea, non lontano dalla Fontana Tinguely.

Keystone-SDA, ats

L'artista è morto di polmonite a 85 anni nella sua casa di Orient, a Long Island, nello stato di New York.

Le opere d'arte di Serra, realizzate prevalentemente in acciaio arrugginito, si trovano negli spazi pubblici di tutto il mondo e anche in Svizzera, ad esempio nella città renana dove una delle sue sculture venne posta nel 1992 vicino al teatro. Di proprietà del Cantone, venne acquistata per 980'000 franchi grazie ad una raccolta di fondi, suscitando non poche polemiche fra la popolazione.

Nato a San Francisco da un padre che aveva lavorato nei cantieri navali, anche Serra aveva passato le estati nelle acciaierie per mantenersi agli studi. Dal 1964, grazie a una borsa di Yale e un'altra della Commissione Fulbright, per due anni aveva viaggiato in Europa: a Firenze, dopo aver visitato il Museo della Specola interessandosi alla storia dei serragli e dei giardini zoologici della città, l'ultimo dei quali distrutto nel novembre del 1966 dall'alluvione, cominciò ad assemblare in gabbie animali vivi e impagliati.

A metà anni Sessanta il giovane artista ebbe la sua prima personale alla Galleria La Salita a Roma. L'arte e l'architettura italiana ebbero una profonda influenza sull'artista che si ispirò a San Carlo alle Quattro Fontane di Borromini per la serie Torqued Ellipses installata per la prima volta nel 1996 al Dia Center for the Arts di New York.

Nel 2018 poi, la galleria Gagosian di Roma aveva dedicato il suo intero spazio a Chelsea a Reverse Curve, una monumentale «S» allungata orizzontale ideata nel 2005 per il Centro Internazionale Loris Malaguzzi di Reggio Emilia e all'epoca mai realizzata.

Sculture come la Curva Inversa o i Torqued Ellipses erano realizzate assemblando lastre giganti di acciaio ossidato uscite da stabilimenti avvezzi a fabbricare gli scafi delle navi, così pesanti che avevano bisogno di permessi speciali per attraversare i ponti e di gru per essere istallate. Le opere avevano un elemento intrinseco di pericolo perché stavano in piedi da sole, senza aiuto di viti, bulloni o saldature. Dietro, c'era una lavoro complesso al computer per progettare curve e inclinazioni che sfidassero la legge della gravità.

Tornato negli Stati Uniti, si era stabilito a New York, dove tra i suoi amici c'erano Walter De Maria, Sol LeWitt e Robert Smithson con cui nel 1970 lavorò a Spiral Jetty, la grande opera di Land Art in un lago nello Utah. Del 1966 sono le prime sculture in fibra di vetro e gomma mentre dal 1968 esegui una serie di lavori gettando piombo fuso sulle giunture di elementi architettonici. Tra le ultime opere i monoliti istallati nel deserto del Qatar nel 2014: una creazione che ridefinisce il paesaggio pareggiando la diversa altezza delle dune.