Minneapolis Giovane afroamericano ucciso dalla polizia a Minneapolis, montano le proteste 

SDA

5.2.2022 - 20:00

Amir Locke avvolto in una coperta e con una pistola in mano poco prima di essere ucciso.
Amir Locke avvolto in una coperta e con una pistola in mano poco prima di essere ucciso.
Keystone

Montano le proteste a Minneapolis, la città di George Floyd, dopo che un altro afroamericano, il 22enne Amir Locke, è stato ucciso brutalmente dalla polizia.

Keystone-SDA

Gli agenti gli hanno sparato al petto dopo una irruzione nel suo appartamento mentre dormiva sul divano, come mostra il video shock della webcam di un agente.

Ieri sera un rumoroso carosello di decine di auto ha invaso il centro fermandosi anche vicino al luogo della tragedia: molti manifestanti hanno alzato il pugno chiuso e mostrato cartelli con slogan contro le forze dell'ordine o per ricordare che «Black lives Matter». Altre proteste sono attese per oggi a favore di Locke, già diventato un nuovo simbolo degli abusi della polizia, soprattutto contro gli afroamericani.

Per abbassare la tensione il sindaco dem di Minneapolis Jacob Frey, ha annunciato una moratoria dei cosiddetti 'no-knock warrants', le controverse perquisizioni senza preavviso che spesso hanno esiti fatali, come è capitato a Locke e, nel 2020, a Breonna Taylor a Louisville, in Kentucky. Nel frattempo si è impegnato a rivedere le prassi del dipartimento di polizia, già finito nel mirino per l'uccisione di Floyd, con i suoi vertici e la consulenza di due esperti che aiutarono a elaborare la Breonna Law, il bando del 'no-knock warrants' introdotto a Louisville. «A prescindere dalle informazioni che usciranno, nulla cambierà il fatto che la vita di Amir Locke è stata recisa», ha commentato. «Una tragedia», gli ha fatto eco il governatore dem Tim Walz, insistendo sulla necessità di modificare le perquisizioni senza preavviso.

«Mio figlio è stato giustiziato ed ora i suoi sogni sono stati distrutti», ha accusato la madre Karen Wells, ricordando che il figlio desiderava una vita nell'industria musicale. Ben Crump, l'avvocato della famiglia che ha rappresentato anche i Floyd, ha ribadito che il giovane, alcuni parenti del quale lavorano nella polizia, era incensurato e deteneva legalmente l'arma spuntata nel video.

Nelle immagini si vedono alcuni agenti che infilano una chiave nella porta di un appartamento prima di fare irruzione urlando «polizia! perquisizione!». «Le mani, le mani, le mani!», grida uno, mentre gli altri ordinano «stenditi su questo fottuto pavimento!», avvicinandosi a un divano letto dove l'uomo è avvolto dalle lenzuola. Un agente dà un calcio al sofà e il giovane afroamericano cerca di alzarsi, brandendo una pistola. Quindi gli spari, tre colpi secchi e fatali, esplosi da un poliziotto poi identificato come Mark Hanneman, subito sospeso in attesa dell'esito delle indagini.