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Alleanza del Centro: guerra e conseguenza il tema forte dell'assemblea

La guerra in Ucraina e le sue conseguenze hanno caratterizzato l'odierna assemblea dei delegati dell'Alleanza del Centro, tenutasi a Näfels (GL). Nel suo intervento il presidente del partito, Gerhard Pfister, ha invitato il Consiglio federale a portare avanti una politica di sanzioni coerente, globale e indipendente.
Fare il gioco di un aggressore, con il pretesto della neutralità, è il contrario della neutralità, ha ammonito, sottolineando che la Svizzera deve impegnarsi «per un'Europa libera e democratica».
Vista l'importanza della piazza finanziaria elvetica per la Russia, secondo il consigliere nazionale zughese Berna deve assumersi più responsabilità e prendere attivamente l'iniziativa. E dovrebbe farlo, a suo dire, per quanto possibile in cooperazione con i partner europei e la comunità internazionale e non in modo scoordinato «come chiesto dalla sinistra».
È sorprendente che la Svizzera abbia avuto difficoltà ad applicare le sanzioni dell'UE, e ciò mostra una mancanza di preparazione, ha aggiunto. Pfister si è poi detto stupito che la Segreteria di Stato dell'economia (Seco) non possieda maggiori competenze per dire chiaramente ai cantoni come applicare le sanzioni.
«Questo dimostra che in tempi straordinari il Consiglio federale non dispone degli strumenti giusti per affrontare una tale situazione di crisi», ha affermato, rimarcando come sia «incomprensibile» che il Governo non crei una cellula di crisi permanente.
Il presidente dell'Alleanza del Centro ha anche chiesto al Consiglio federale di preparare misure per sostenere il potere d'acquisto, e sottolineato come sia essenziale che l'approvvigionamento energetico sia assicurato «nel modo più indipendente possibile». Il conflitto «ci mostra quanto sia importante ridurre la nostra dipendenza». A lungo termine, dovremo fare affidamento sulla produzione locale di energia rinnovabile, ha rilevato.
Esclusa «chiaramente» l'adesione alla NATO
In materia di sicurezza, il presidente dell'Alleanza del Centro esclude «chiaramente» l'adesione alla NATO, ma apre alla cooperazione e al coordinamento con quest'ultima e chiede al Governo di procedere rapidamente all'acquisto degli F-35.
È anche necessario fare in modo che l'esercito sia ben equipaggiato e al passo con i tempi, secondo lo zughese. A suo avviso, deve disporre di mezzi finanziari supplementari, ma prima bisogna stabilire obiettivi chiari. Il «riarmo cieco» non ha «senso» e chiedere semplicemente più soldi, come fatto dal PLR e dall'UDC, è inutile, ha criticato Pfister.
Un sì e un no per le votazioni in autunno
I delegati si sono anche espressi in merito a due oggetti che saranno probabilmente posti in votazione popolare in autunno, assieme alla riforma dell'AVS.
Con 175 voti a 6 raccomandano di respingere l'iniziativa che vuole vietare l'allevamento intensivo, ritenendo che sia inutile e che la Svizzera disponga già di una legislazione severa in materia di protezione degli animali.
Con 117 voti a 46 e 19 astensioni hanno invece sostenuto l'abolizione parziale dell'imposta preventiva, contro la quale un comitato apartitico del PS, dei Verdi e della Unione sindacale svizzera (USS) ha lanciato un referendum.
Lo scorso 22 gennaio il partito aveva già sostenuto la revisione dell'AVS e il conseguente aumento da 64 a 65 anni dell'età pensionabile delle donne con 156 sì, 10 no e 3 astensioni.
Nuovi statuti
Senza discussioni, i delegati hanno pure approvato una revisione totale degli statuti del partito, che mira ad ammodernare la formazione politica – nata dalla fusione tra PPD e PBD – a livello strutturale.
Pfister ha infine commentato i risultati nelle recenti elezioni cantonali dicendosi soddisfatto e parlando di segnali positivi per gli altri appuntamenti di quest'anno. Secondo le sezioni cantonali è molto più facile motivare nuovi candidati a presentarsi alle elezioni con il nuovo nome.
mh, ats