Verso il dopo FrancescoAnche due cardinali svizzeri al Conclave. Quali le loro possibilità d'esser eletti Pontefice?
SDA
28.4.2025 - 09:54
La bara di Papa Francesco portata lungo Piazza San Pietro in Vaticano al termine dei suoi funerali. Il Conclave deve essere convocato entro 20 giorni dalla morte del pontefice.
AP Photo/Gregorio Borgia
Al Conclave parteciperanno anche due cardinali svizzeri, Kurt Koch ed Emil Paul Tscherrig. Secondo un esperto, tuttavia, è improbabile che uno di loro succeda al defunto Papa Francesco.
Keystone-SDA
28.04.2025, 09:54
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Il Conclave per eleggere il successore di Papa Francesco deve essere convocato entro 20 giorni dalla morte del pontefice.
Non appena i due terzi dei cardinali si accordano su un nome, il nuovo Papa viene eletto.
Al Conclave partecipano anche due cardinali svizzeri, le cui chances d'essere eletti al Soglio di Pietro sono, stando a un esperto, remote.
Lo dice Daniel Bogner, professore di teologia morale ed etica all'Università di Friburgo, secondo il quale si parla troppo poco di un tema molto important.
L'esperto indica quali dovrebbero essere le caratteristiche del nuovo Pontefice e cosa invece dovrebbe evitare di fare.
Tutti i cardinali di età inferiore agli 80 anni hanno diritto di voto per l'elezione papale. Questo gruppo comprende due svizzeri, l'ex vescovo di Basilea Kurt Koch e il diplomatico vaticano Emil Paul Tscherrig, del Vallese.
Di fatto, sono anche gli unici due svizzeri eleggibili alla carica papale. Dal 1378, nessuno è stato eletto Papa senza essere stato in precedenza un cardinale.
Tscherrig ha poche possibilità, secondo Daniel Bogner, professore di teologia morale ed etica all'Università di Friburgo. Questo perché si tratta di un «diplomatico ecclesiastico per eccellenza, quindi difficilmente un politico o un pastore dal profilo teologico, ossia gli altri due ruoli che un Papa deve essere in grado di svolgere».
Koch è considerato un uomo del passato
Il nome di Koch è invece emerso negli ultimi giorni nella discussione sul successore di Papa Francesco. Gli studiosi vaticani lo hanno sicuramente preso in considerazione come possibile candidato, ha dichiarato dal canto suo la storica della Chiesa Annalena Müller ai giornali «Tamedia».
Ma al riguardo, Bogner si è mostrato scettico: non considera il cardinale Koch un candidato davvero papabile. Questo anche perché molti considerano l'ex vescovo di Basilea come un uomo dell'era di Papa Benedetto XVI e pure dal punto di vista dell'età, 75 anni compiuti il 13 marzo, non offre prospettive a lungo termine per la Chiesa.
In ogni caso, nell'elezione papale la nazionalità dei cardinali gioca un ruolo meno importante rispetto al loro profilo personale: «Per tutti gli svizzeri sono europei».
Tradizione e rinnovamento
Secondo Bogner, la provenienza del nuovo Papa è dunque di secondaria importanza.
Non si tratta nemmeno di una semplice scelta di orientamento tra conservatori e riformatori: «Sì, alcuni conservatori vorrebbero riportare indietro l'orologio. Ma sono una minoranza e non hanno alcuna possibilità di riuscirci».
Molti, invece, si rendono conto che qualcosa deve cambiare, ma non sono d'accordo su quanto velocemente e in quale direzione ciò debba avvenire.
In questo contesto, il cattolicesimo riconosce il tipo di «riformatore conservatore». Si tratta di una posizione che vuole andare avanti, tenendo conto dell'eredità e della tradizione.
«Anche coloro che si definiscono progressisti non negano che la Chiesa debba rimanere fedele al suo patrimonio. Ma sono dell'opinione che questo patrimonio debba essere reinterpretato alla luce delle domande e delle intuizioni del presente».
Il teologo morale ha citato come temi chiave il ruolo delle donne nella Chiesa e la valutazione della sessualità come risorsa che determina l'identità, anche nelle questioni di dialogo interreligioso: «Mi aspetto che il Conclave sia tutto incentrato su chi è chiamato a svolgere questa funzione di tenere insieme la tradizione e il necessario rinnovamento».
Cambiamenti irreversibili
In ogni caso, Bogner ritiene che l'eredità del defunto Papa Francesco giochi ancora un ruolo troppo limitato nel dibattito dei media. Questo perché la Chiesa sarà diversa dopo Francesco.
«Certe cose semplicemente non saranno più possibili, come uno stile autoritario, il sistematico disprezzo per le donne e i laici, o la repressione di realtà come l'omosessualità».
Con un po' di distanza, vedremo quanto il pontificato di Francesco abbia cambiato la Chiesa. Perché secondo Bogner «lo ha decisamente fatto e in modo irreversibile».
Questi inizi devono ora essere portati avanti e dargli forma. Dare forma a questi processi senza che la Chiesa crolli è dunque il profilo che deve avere come requisiti il nuovo Papa.
Il ritratto di Papa Francesco
La storia della vita di Papa Francesco, eletto al soglio di Pietro il 13 marzo 2013, dagli inizi fino alla scomparsa, avvenuta il 21 aprile 2025, il giorno dopo la Pasqua.