Ecco il videoMilano: aereo fa un «Tail Strike», l'esperto: «Abortire il decollo avrebbe provocato una strage». Ecco perché
alo / pab
12.7.2024
Schockmoment beim Start – Flugzeug muss in Italien notlanden
Ein LATAM-Flug von Mailand nach São Paulo muss nach einem Tailstrike notlanden. Hier siehst du den Moment des Aufpralls.
12.07.2024
Un volo LATAM da Milano a San Paolo deve effettuare un atterraggio di emergenza dopo aver strisciato la coda per centinaia di metri al decollo. Una telecamera di sorveglianza ha ripreso l'incidente. Per l'esperto interpellato dal Corriere della Sera, che ne ha dato notizia, i piloti hanno saputo evitare una strage. Ecco come e perché.
alo / pab
12.07.2024, 21:40
13.07.2024, 10:59
Andreas Lunghi
Hai fretta? blue News riassume per te
Al decollo un volo LATAM da Milano a San Paolo ha toccato pesantemente la coda sulla pista.
Non appena in quota i piloti hanno chiesto di poter effettuare un atterraggio di emergenza, che è stato concesso solo dopo un'ora.
Le ragioni dell'incidente non sono ancora chiare, ma l'autorità aeronautica italiana ha avviato un'indagine.
Secondo un esperto se i piloti avessero interrotto il decollo avrebbero provocato una strage, distruggendo il velivolo.
Sempre l'esperto emette un'ipotesi sul perché sia avvenuto quello che in gergo tecnico si chiama «Tail Strike».
Non è così che i passeggeri di un volo LATAM, compagnia sudamericana, immaginavano il loro viaggio verso San Paolo.
Martedì 9 luglio verso le 13h30, il loro Boeing 777-300ER era in fase di decollo dall'aeroporto di Malpensa a Milano quando ha colpito la pista con la coda.
Una telecamera di sorveglianza ha ripreso l'incidente e mostra il velivolo che, nel momento in cui i motori sono a piena potenza, striscia parte della carlinga posteriore sulla pista per diversi secondi e alcune centinaia di metri.
Il video mostra come, quello che viene chiamato in gergo tecnico «Tail Strike», abbia sollevato molto fumo. Testimoni oculari hanno raccontato al Corriere della Serache si sono viste anche numerose scintille.
L'aereo ha subito danni materiali, ma è comunque decollato. Una volta in quota i piloti hanno chiesto alla torre di controllo di poter rientrare per far ispezionare il velivolo.
Prima di atterrare hanno dovuto volare intorno allo scalo per un’ora e dieci minuti per poter scaricare un po’ di cherosene e quindi alleggerire il jet. Una volta a terra passeggeri e personale di bordo sono stati fatti scendere.
Nessuno è rimasto ferito.
Il Boeing è ancora fermo a Malpensa.
«Bravi i piloti, hanno evitato una strage»
Come riporta il quotidiano italiano, l'autorità aeronautica italiana ha già avviato un'indagine. Le ragioni del Tail Strike non sono ancora del tutto chiare, anche se un esperto interpellato dal giornale ha una pista.
Ma prima di spiegare cosa ha potuto causare l'incidente, ha sottolineato l'importanza della giusta reazione di chi era in cabina di comando: «I piloti sono stati bravi a non andare nel panico, a continuare a mantenere il controllo del velivolo fino a quando non ha preso il volo».
Poi aggiunge: «Perché se avessero interrotto il decollo avrebbero ammazzato tutti quelli a bordo, non si sarebbero mai fermati. Quindi in quello che sembra un fatto dovuto a un errore umano la cosa buona è che hanno avuto il sangue freddo di continuare a fare quello che hanno fatto».
Ecco una possibile spiegazione dell'incidente
«Potrebbe essersi trattato di un problema tecnico o di un calcolo errato del peso dell'aereo», ha dichiarato il pilota esperto al Corriere della Sera.
Il comandante, con oltre 20 anni d'esperienza, aggiunge: «Al netto di difetti tecnici potrebbe essersi tratto di un problema di calcolo delle performance.».
I piloti infatti, per sapere quanto carburante possono caricare devono prima calcolare il peso dell'aereo, prendendo in conto il peso dei passeggeri e quello dei bagagli.
La somma di queste due cifre si chiama «zero fuel weight», cioè il peso dell'aereo senza cherosene.
Una vota ottenuta quella cifra si decide quanto carburante si deve e si può caricare. Anche il cherosene si calcola in chili (e non in litri). Sommando i chili del «zero fuel weight» e del carburante si ottiene il peso al decollo.
In base al peso al decollo si stabilisce la velocità da raggiungere per spiccare il volo.
Se si sbaglia il peso, si sbaglia la velocità ...
«Nel computer di bordo e in quello dei calcoli, che aiutano a indicare le velocità ottimali per il decollo, spiega l'esperto, per errore o per fretta potrebbero essere stato inserito qualche numero sbagliato nel «zero fuel weight» ed ecco che per un velivolo di quelle dimensioni la differenza può essere di diverse tonnellate».
In effetti i dati tecnici specificano che un 777-ER300 ha una capacità massima di ben 550 passeggeri, una delle più ampie al mondo.
«Con i numeri sbagliati quando si fa la corsa per il decollo la velocità è più bassa di quella che dovrebbe in realtà essere e quindi non si ha l’energia sufficiente a far decollare il jet», precisa il comandante.
Di conseguenza la coda tocca la pista, «si sta "seduti" sulla coda fino a quando non si raggiunge la velocità sufficiente che permette all’aeroplano di involarsi».
Poi l'esperto chiarisce: «Le procedure delle compagnie aeree indicano di controllare tre volte i dati inseriti. Ma questo non sempre avviene».