Costò la vita a Borsellino Strage di via d'Amelio: indagati i magistrati per depistaggio

ATS

11.6.2019 - 19:37

L'attentato che il 19 luglio 1992 costò la vita al giudice Paolo Borsellino (foto d'archivio)
L'attentato che il 19 luglio 1992 costò la vita al giudice Paolo Borsellino (foto d'archivio)
Source: KEYSTONE/AP/ALESSANDRO FUCARINI

Non è più a carico di ignoti l'indagine della Procura di Messina sul depistaggio dell'inchiesta sulla Strage di via d'Amelio costata la vita al giudice Paolo Borsellino e degli agenti della scorta.

I pubblici ministeri della città dello Stretto hanno iscritto nel registro degli indagati alcuni magistrati – non è ancora noto quali – del pool che indagò sull'attentato. Agli indagati e alle persone offese oggi la Procura ha notificato l'esecuzione di accertamenti tecnici irripetibili.

Concorso in calunnia, aggravato dall'avere favorito Cosa nostra

I magistrati indagati rispondono di concorso in calunnia, aggravato dall'avere favorito Cosa nostra. L'indagine, condotta dal procuratore Maurizio De Lucia, è a Messina perché l'ufficio inquirente della città dello Stretto è competente quando sono coinvolti nelle vicende giudiziarie magistrati in servizio a Catania. Uno dei pubblici ministeri che, nel '92, indagò sulla strage di via d'Amelio, Carmelo Petralia, è attualmente in servizio nella Procura etnea.

Gli accertamenti irripetibili di cui è stata data la notifica agli indagati e alle persone offese riguardano l'analisi di 19 cassette su cui vennero registrati una serie di interrogatori e che potrebbero essere danneggiate dall'ascolto. Da qui l'esigenza che all'esame partecipino i legali delle persone coinvolte con l'ausilio di consulenti.

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