Musei Il Centro Dürrenmatt espone la simbologia animale

js, ats

31.5.2024 - 11:29

Nelle sue opere pittoriche e letterarie Dürrenmatt ha esplorato le multiple relazioni fra umani e animali.
Nelle sue opere pittoriche e letterarie Dürrenmatt ha esplorato le multiple relazioni fra umani e animali.
Keystone

Il Centro Dürrenmatt di Neuchâtel (CDN) propone da domani un'esposizione sulla simbologia animale e sul rapporto fra umani e animali nell'opera di Friedrich Dürrenmatt. Vi vengono associate sculture di Ugo Rondinone e dipinti di Christine Sefolosha.

Keystone-SDA, js, ats

L'opera di Dürrenmatt permette di fare un passo indietro «per esplorare le differenze e le somiglianze che condividiamo con gli animali», ha indicato oggi il CDN.

Molto legato agli animali durante tutta la sua vita, Dürrenmatt ha esplorato nelle sue opere pittoriche e letterarie le multiple relazioni fra umani e animali. Con la sua famiglia a Neuchâtel, si circonderà di animali da compagnia: cani, gatti, un cacatua, un pappagallo e pure una capra.

Dürrenmatt propone di ispirarsi alle qualità che attribuisce agli animali, diagnosticando al contempo un'avversità tra uomo e animale e, più in generale, tra uomo e ambiente. L'artista conferisce agli animali una grande sensibilità, arrivando a riconoscersi in essi, quando si rappresenta con i tratti di un rinoceronte o del Minotauro.

Ibridità

L'esposizione presenta una cinquantina di disegni e dipinti di Dürrenmatt, associati ad estratti di opere letterarie e documenti biografici sotto forma di video, fotografie e estratti audio.

Le opere di Rondinone e Sefolosha integrano il percorso espositivo per proporre uno sguardo contemporaneo sul tema. Degli uccelli in bronzo della serie «Primitive» di Rondinone offrono una controparte meditativa alle riflessioni filosofiche di Dürrenmatt sull'origine degli animali e sull'appartenenza dell'uomo al regno animale.

Vari dipinti di Sefolosha, che è la madre dell'ex giocatore di basket svizzero Thabo, esplorano l'ibridità e la metamorfosi fra umani e animali, facendo eco alle figure mitologiche che Dürrenmatt ama tanto mettere in scena e nelle quali talvolta si identifica.

L'esposizione è visibile fino al 29 settembre.