Lo dicono due studiCervello dei calciatori a rischio: i colpi di testa lo danneggiano
SDA
28.11.2023 - 19:07
Il cervello dei calciatori che colpiscono spesso il pallone di testa è a rischio: nel lungo termine, troppi colpi portano a modifiche nella microstruttura e al calo di alcune funzioni, soprattutto legate all'apprendimento verbale, che passa per lettura e scrittura.
28.11.2023, 19:07
28.11.2023, 19:09
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Lo affermano due studi presentati questa settimana all'incontro annuale della Società Radiologica del Nord America, in programma a Chicago, e guidati dall'americana Columbia University.
Secondo i ricercatori, questi cambiamenti, in particolare se si verificano in giovane età, potrebbero aumentare il rischio di arrivare a neurodegenerazione e demenza più avanti, nel corso della vita.
Il primo studio ha seguito 148 calciatori dilettanti con un'età media di 27 anni, valutando per la prima volta i cambiamenti cerebrali in un arco di tempo di due anni.
I giocatori che hanno effettuato più colpi di testa, più di 1500 in due anni, hanno mostrato modifiche in diverse aree profonde del cervello: «La nostra analisi – spiega Michael Lipton, che ha coordinato i ricercatori – ha rilevato che livelli elevati di colpi di testa sono associati a cambiamenti nella microstruttura del cervello simili a quelli osservati nelle lesioni cerebrali traumatiche lievi, ma anche a prestazioni inferiori nel campo dell'apprendimento verbale».
Eeclutati per un anno 353 calciatori dilettanti
Il secondo studio ha reclutato per un anno 353 calciatori dilettanti, focalizzandosi però sul confine tra materia bianca e materia grigia nelle aree del cervello più superficiali, e quindi più a rischio di lesione.
In questo caso, gli autori dello studio hanno scoperto che i ripetuti colpi di testa modificano il confine normalmente molto netto tra materia bianca e materia grigia, rendendolo più sfumato e confuso: una caratteristica che si ritrova in molti disturbi cerebrali e che influenza negativamente le prestazioni cognitive.