Evoluzione umana Cervello e cranio: evoluzione indipendente

ATS

17.10.2019 - 09:05

I cambiamenti nel cranio durante l'evoluzione non riflettono la riorganizzazione del cervello, secondo lo studio (a sinistra un uomo, al centro uno scimpanzé, a destra un gorilla).
I cambiamenti nel cranio durante l'evoluzione non riflettono la riorganizzazione del cervello, secondo lo studio (a sinistra un uomo, al centro uno scimpanzé, a destra un gorilla).
Source: J. L. Alatorre Warren/UZH

Gli antropologi vorrebbero poter dedurre dai crani fossili di specie umane estinte informazioni sul loro cervello. Ma come dimostra uno studio dell'università di Zurigo (UZH), le strutture craniche e cerebrali sono evolute indipendentemente.

Il cervello umano è circa tre volte più grande di quello dei nostri parenti più stretti, le grandi scimmie. Non è tuttavia solo questione di taglia: l'organo alloggiato nella scatola cranica nel corso dell'evoluzione ha infatti subito anche cambiamenti strutturali. E lo stesso vale per la forma del teschio, ricorda l'UZH giovedì in una nota.

Il team di José Luis Alatorre Warren e Christoph Zollikofer ha confrontato cervelli e crani di esseri umani e scimpanzé. Gli scienziati hanno quantificato le relazioni spaziali tra i solchi e le circonvoluzioni (aree della corteccia cerebrale delimitate da due solchi) cerebrali da un lato e le suture del cranio, ossia le articolazioni fibrose che uniscono le sue diverse parti, dall'altro.

Evoluzione simultanea, ma indipendente

I ricercatori sono giunti alla conclusione che cranio e cervello si sono certamente evoluti simultaneamente, ma in modo ampiamente indipendente. Gli antropologi zurighesi non sono stati in grado di identificare somiglianze tra esseri umani e scimpanzé che avrebbero potuto provare il contrario, indica il loro lavoro, pubblicato sulla rivista PNAS.

Negli esseri umani, ad esempio, sono soprattutto le strutture cerebrali responsabili dei compiti cognitivi, come il lobo frontale, che hanno acquistato spessore. Ma i cambiamenti nel cranio non riflettono questa riorganizzazione, né quella relativa al bipedismo.

I ricercatori sostengono dunque che è impossibile trarre conclusioni sul cervello degli antenati della nostra specie, Homo sapiens, sulla base della posizione relativa e delle dimensioni delle ossa dei loro crani.

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