EpidemiaNuovi focolai in Italia, aumentano i casi di COVID-19
ATS / sam
25.6.2020 - 18:31
Sono 296 i nuovi casi di contagio da coronavirus in Italia, in aumento rispetto agli ultimi giorni, secondo i dati diffusi per la prima volta dal Ministero della Salute.
I decessi giornalieri sono 34, i guariti 614. I casi totali sono quindi ora 239.706. Gli attualmente positivi sono 18.303. Le persone in terapia intensiva 103, quattro in meno di ieri.
170 nuovi casi nelle ultime 24 ore in Lombardia
In Lombardia, la regione più colpita, si registrano 170 nuovi casi nelle ultime 24 ore, il 57,4% del totale nazionale di 296. In Emilia Romagna 47 nuovi contagiati. In doppia cifra anche Liguria (14) e la Campania (12). I tamponi sono in aumento rispetto a ieri a quota 56.061.
In Lombardia si registrano anche 22 decessi sui 34 giornalieri di tutta Italia.
Paura per i nuovi focolai
Ma intanto si teme per i nuovi focolai, che vanno aumentando in tutto il Paese, dalla Liguria all'Emilia Romagna alla Campania.
La situazione più grave a Mondragone, nel Casertano, dove si rischia lo scontro fisico tra italiani e migranti bulgari: questi ultimi occupano delle palazzine della ex Cirio e contestano la quarantena nella zona rossa istituita dopo la scoperta di 49 casi di Covid; alcuni positivi sarebbero fuggiti.
Decine di residenti italiani si sono ammassati a un varco d'accesso e sono volate sedie e pietre dall'una e dall'altra parte, le forze dell'ordine schierate a dividerle.
Il presidente della Campania Vincenzo De Luca, attaccato dalle opposizioni di centrodestra, Matteo Salvini in testa, annuncia controlli rigorosi anche con l'impiego dell'esercito e screening della popolazione. Il governatore dopo aver incontrato il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese è andato a Mondragone. «Al momento resta l'obbligo di quarantena per tutti quanti vivono nei 5 palazzi ex Cirio», ha dichiarato De Luca.
64 positivi presso il corriere Bartolini
Altro focolaio alla Bartolini Corriere Espresso di Bologna, ditta che spedisce in tutto il mondo, con 64 positivi, due ricoverati e tampone per circa 370 persone. L'azienda parla di cluster nel magazzino di Roveri «originato da lavoratori di servizi logistici di magazzino gestiti da una società esterna».
Secondo il direttore del Dipartimento di sanità pubblica della Ausl (azienda sanitaria locale) di Bologna, Paolo Pandolfi,«le regole, in magazzino, non venivano rispettate in modo sistematico. Qualche volta le persone non usavano la mascherina e non rispettavano la distanza di sicurezza di un metro».
C'è poi un nuovo focolaio di coronavirus in Liguria, in una Residenza sanitaria assistenziale (Rsa) genovese sono 12 i positivi.
I cluster si aggiungono a quelli segnalati nei giorni scorsi sempre nel Bolognese o a Palmi, in provincia di Reggio Calabria, dove alcuni quartieri sono sono diventati off limits.
Preoccupa anche il raddoppio della Lombardia
Le vicende di Mondragone e Bologna, in particolare, influiscono sui dati giornalieri sulla pandemia in Italia, per la prima volti elaborati e diffusi dal Ministero della Salute dopo quattro mesi in capo alla Protezione civile. Il primo report parla di 296 nuovi casi, in aumento rispetto agli ultimi giorni, a fronte di una crescita dei tamponi, oltre 56 mila.
Pesa anche il raddoppio della Lombardia, che passa da 88 a 170 nuovi infetti. I decessi sono 34, anch'essi in aumento rispetto a mercoledì, quando erano stati 30. I guariti giornalieri sono 614, le terapie intensive scendono ancora di 4, portando i pazienti ricoverati in rianimazione a quota 103.
Situazione generale che appare sostanzialmente stabile, ma secondo la Fondazione Gimbe la riduzione dei pazienti ricoverati e la frenata nell'aumento dei nuovi casi di Covid-19, «è condizionata dal netto calo dei tamponi diagnostici, quasi 27mila in meno rispetto alla settimana precedente, ovvero il 12,4%».
Per l'organizzazione indipendente presieduta da Nino Cartanellotta una decina di focolai segnalati nell'ultima settimana dimostrano che il virus continua a circolare.
Per arginare i focolai è necessaria un'azione efficace di tracciamento dei positivi e dei loro contatti, per la quale sarebbe preziosa la App Immuni, scaricata però da un numero ancora troppo basso di persone, meno di quattro milioni.