Epidemia Covid: levatrici ed ergoterapisti hanno lavorato gratis

nw, ats

11.2.2021 - 11:07

Durante il lockdown numerose levatrici hanno lavorato gratis. Lo stesso discorso vale per gli ergoterapisti. Immagine d'archivio.
Durante il lockdown numerose levatrici hanno lavorato gratis. Lo stesso discorso vale per gli ergoterapisti. Immagine d'archivio.
Keystone

In Svizzera ostetriche ed ergoterapisti nei primi mesi del 2020 hanno continuato a lavorare nonostante il lockdown, tuttavia spesso senza ricevere i rimborsi da parte delle casse malattia.

A comunicarlo è la Scuola universitaria professionale di scienze applicate di Zurigo (ZHAW).

Secondo uno studio della scuola – a cui hanno partecipato 1269 professionisti di entrambe le professioni – l'80% delle levatrici e circa il 68% degli ergoterapisti durante il lockdown ha continuato a lavorare tramite canali digitali, si legge in un comunicato pubblicato oggi.

Si tratta una quota non sorprendente, secondo lo studio, poiché i sistemi digitali erano ampiamente utilizzati in queste professioni anche prima della pandemia. Se fra gli ergoterapisti l'esperienza è valutata come positiva, la situazione ha destato meno entusiasmo fra le levatrici: «La disponibilità costante, ad esempio su WhatsApp, potrebbe essere uno dei motivi per la valutazione negativa dell'assistenza sanitaria a distanza da parte delle levatrici», ha detto Susanne Grylka, membro del progetto di ricerca e vice responsabile del Centro di ricerca in Scienze Ostetriche, citata nella nota.

Non tutto viene rimborsato

La particolare situazione ha portato diversi professionisti a lavorare gratis. Solo il 17% ha dichiarato di avere ottenuto un rimborso totale, il 56% ha ricevuto un rimborso parziale e il 12% ha dichiarato di non averne ottenuto alcuno. La restante quota non ha fornito indicazioni.

Durante il lockdown le casse malati si sono addossate i costi per determinate prestazioni di assistenza sanitaria a distanza, ma solo se queste venivano effettuate tramite canali prestabiliti. Per questa ragione, ad esempio, nell'ergoterapia venivano rimborsate le videochiamate, ma non le conversazioni telefoniche.

«Se l'assistenza sanitaria a distanza è destinata ad affermarsi in ambito ostetrico ed ergoterapico, saranno necessari dei corsi specifici di formazione continua», ha dichiarato Grylka. Inoltre, occorrerà che la retribuzione da parte delle casse malati venga chiarita.

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