Epidemia Covid-19: era dormiente in tutto il mondo prima di esplodere in Cina

ATS

7.7.2020 - 11:49

Coronavirus: «era dormiente prima di esplodere in Cina», secondo il dottor Tom Jefferson, esperto e tutor associato presso il Center for Evidence-Based Medicine (CEBM) dell'Università di Oxford e professore invitato alla Newcastle University.
Coronavirus: «era dormiente prima di esplodere in Cina», secondo il dottor Tom Jefferson, esperto e tutor associato presso il Center for Evidence-Based Medicine (CEBM) dell'Università di Oxford e professore invitato alla Newcastle University.
Source: KEYSTONE/EPA/ROMAN PILIPEY

Il nuovo coronavirus esisteva già in tutto il mondo prima di emergere in Cina ed è scoppiato come un'epidemia nel luogo e nel momento in cui si sono verificate le condizioni più favorevoli.

Questa l'opinione espressa al quotidiano britannico The Telegraph dal dottor Tom Jefferson, esperto e tutor associato presso il Center for Evidence-Based Medicine (CEBM) dell'Università di Oxford e professore invitato alla Newcastle University.

«Penso che il virus fosse già qui: qui significa ovunque», ipotizza il docente in un'intervista rilasciata al quotidiano britannico il 5 luglio. «Potremmo aver avuto a che fare con un virus dormiente che è stato attivato da condizioni ambientali».

«C'è stato un caso alle Isole Falkland all'inizio di febbraio», osserva Jefferson. «Da dove è arrivato? I passeggeri a bordo di una nave da crociera in viaggio tra l'arcipelago della Georgia del Sud e Buenos Aires sono stati sottoposti al test e l'ottavo giorno della traversata, quando hanno iniziato a navigare verso il mare di Weddell, hanno registrato il primo caso: il virus si trovava forse nel cibo pronto che è stato scongelato, attivando così l'infezione?«.

Virus già presente, poi qualcosa lo attiva

«Cose strane come questa erano già successe con l'influenza spagnola», ha spiegato il docente universitario. «Nel 1918, circa il 30% della popolazione delle Samoa occidentali morì di influenza spagnola e non avevano avuto alcun contatto con il mondo esterno».

«La spiegazione potrebbe essere che questi agenti patogeni non vengono né vanno da nessuna parte», sottolinea Jefferson. «Sono sempre qui e qualcosa li accende, forse la densità di popolazione umana o le condizioni ambientali. Ed è questo quello che dovremo capire».

Le prove della sua pre-esistenza altrove

L'esperto ha poi ricordato le crescenti prove che il virus si trovasse già altrove prima di emergere in Asia.

La scorsa settimana, alcuni virologi spagnoli hanno annunciato la scoperta di tracce del nuovo coronavirus in un campione di acque reflue raccolte a Barcellona nel marzo dello scorso anno, nove mesi prima che il Covid-19 fosse identificato in Cina.

Secondo uno studio pubblicato lo scorso mese dall'Istituto Superiore di Sanità, alcuni campioni di acque reflue prelevati il 18 dicembre a Milano e Torino mostravano tracce del coronavirus, molto prima dei primi casi confermati in Italia.

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