CovidCovid: nei vaccinati 3 volte meno rischio contagio, anche con Delta
SDA
6.8.2021 - 13:48
Le persone completamente vaccinate hanno tre volte meno probabilità di risultare positive al virus Sars-Cov-2, anche alla variante Delta, rispetto a quelle che non sono vaccinate.
06.08.2021, 13:48
SDA
La conferma arriva dagli ultimi risultati dello studio REACT-1, realizzato dall'Imperial College London, che mostra anche un aumento della prevalenza più che quadruplicato in Gran Bretagna tra fine giugno e inizio luglio, rispetto a un mese prima, sebbene la crescita dei contagi sembri ultimamente rallentare.
Nel dettaglio, su oltre 98.233 volontari che sono stati testati tra il 24 giugno e il 12 luglio, sono stati individuati 527 tamponi positivi, con una prevalenza dello 0,63% ovvero 1 persona su 160.
Le infezioni sono aumentate di 4 volte dall'ultimo rapporto REACT-1 che copriva il periodo dal 20 maggio al 7 giugno (passando dallo 0,15% allo 0,63%), anche per effetto delle aperture e della circolazione della variante Delta.
Se vaccinati si trasmette molto meno
Le persone non vaccinate avevano 3 volte più probabilità di risultare positive al Covid-19 rispetto a quelle completamente vaccinate, con una prevalenza dell'1,21% e dello 0,40%; inoltre, coloro che sono stati completamente vaccinati avevano meno probabilità di trasmettere il virus ad altri oltre ad avere meno rischio di ospedalizzazione e decessi.
La prevalenza di positivi è risultata 9 volte più alta nei giovani tra 13 e 17 anni (pari all'1,56% rispetto allo 0,16% del precedente rapporto). Dei 254 campioni positivi sequenziati per varianti, il 100% era la variante Delta, rispetto al 78,3% del report di fine maggio.
«Questi risultati – afferma Paul Elliott, a capo dello studio – confermano i nostri dati precedenti, che mostrano che due dosi di vaccino offrono una buona protezione contro l'infezione. Tuttavia esiste ancora il rischio di infezione, poiché nessun vaccino è efficace al 100%. Quindi, anche allentando le restrizioni, dovremmo comunque agire con cautela per proteggerci a vicenda e frenare il tasso di infezioni».