World Press Photo Disperazione, guerra e problemi: quale sarà la foto dell’anno?

dpa / tmxh

9.3.2020

Per il gran finale, il prestigioso concorso World Press Photo ha selezionato alcune immagini provenienti da zone in conflitto. Una di queste sarà eletta miglior foto giornalistica dell’anno.

In quest’edizione del concorso World Press Photo, gli scatti realizzati in zone di guerra sono preponderanti. Tra le opere nominate figurano alcune foto di manifestazioni contro i governi algerino e sudanese. La guerra in Siria, lo schianto di un Boeing 737 in Etiopia, le migrazioni e il commercio di armi sono gli altri temi affrontati.

Gli organizzatori, riunitisi di recente ad Amsterdam, hanno fatto sapere che su circa 74’000 immagini, la giuria ne ha nominate sei che si contenderanno il prestigioso primo premio. Esistono in totale otto categorie. I vincitori del concorso saranno annunciati ad Amsterdam il 16 aprile.

Grande importanza giornalistica

La giuria vuol rendere omaggio ai fotografi che hanno messo in luce eventi o soggetti di grande importanza giornalistica nel corso dell’anno appena trascorso. I più di 3’200 participanti provengono da 125 paesi.

Tra i fotografi nominati nella categoria principale figura Farouk Batiche, che ha immortalato le manifestazioni studentesche in Algeria per la Deutsche Presse-Agentur. Gli altri nominati sono il fotografo etiope Mulugeta Ayene, il giapponese Yasuyoshi Chiba, il polacco Tomasz Kaczor, l’irlandese Ivor Prickett e il russo Nikita Teryoshin.

Le rivolte in Algeria e a Hong Kong e l’incidente aereo in Etiopia sono tra l'altro possibili soggetti vincitori nella categoria «Story of the Year». I fotografi nominati provengono da Danimarca, Etiopia e Francia.

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