«Reato di solidarietà» «È un pastore, non un passatore»: prosciolto

ATS

12.3.2020 - 16:31

Il pastore Norbert Valley
Il pastore Norbert Valley
Keysto

Il Tribunale di La Chaux-de-Fonds (NE) ha assolto un pastore evangelico condannato in precedenza con decreto d'accusa per aver assistito un richiedente asilo. La valutazione in gioco riguardava il concetto di «reato di solidarietà».

Il pastore Norbert Valley, di 65 anni, è comparso al Tribunale regionale delle Montagne e della Val-de-Ruz dopo essersi opposto alla condannava «per aver facilitato il soggiorno illegale» di un richiedente asilo togolese la cui domanda era stata respinta.

La pena stabilita per il pastore nell'agosto del 2018 era di 10 aliquote giornaliere di 100 franchi, con la condizionale di due anni, più le spese per la causa giudiziaria di 250 franchi.

Solo aiuti puntuali e discontinui

Il giudice ha usato il suo margine di interpretazione in relazione alla legge sugli stranieri e ha tenuto conto che il sacerdote ha fornito solo aiuti puntuali e discontinui: nel 2016 e 2017 ha offerto occasionalmente all'uomo alloggio e vitto, prelevandolo dal frigorifero di una chiesa di Le Locle. Il giudice ha messo le spese a carico dello Stato di Neuchâtel e ha concesso a Valley 3900 franchi per la difesa.

In precedenza la difesa aveva chiesto l'assoluzione, deplorando fra l'altro l'assenza del pubblico ministero. Un avvocato dell'imputato si è basato su una sentenza del Tribunale federale, secondo la quale la messa a disposizione di un alloggio per alcuni giorni non ostacola l'azione amministrativa.

Un altro suo avvocato ha sottolineato la componente religiosa del processo: «La condanna è illegale per un pastore che ha agito in base alla propria libertà di coscienza». Inoltre «sanzionarlo non cambierà nulla alla politica migratoria». Si tratta di un essere umano che è moralmente obbligato ad aiutare: «è un pastore non un passatore».

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