Il diario di bordo del «Bayesian»Ecco come il veliero «inaffondabile» è sparito in mare in 32 minuti
Philipp Dahm
27.8.2024
A poco più di una settimana dall'affondamento del superyacht «Bayesian» al largo delle coste della Sicilia, la Procura italiana continua a indagare sui retroscena dell'incidente. Come può un'imbarcazione «inaffondabile» scomparire in mare in 32 minuti?
27.08.2024, 13:06
27.08.2024, 14:00
Tobias Benz
Hai fretta? blue News riassume per te
Lo yacht di lusso «Bayesian» è affondato in mare in modo insolitamente rapido il 19 agosto, durante una notte di tempesta, al largo delle coste della Sicilia.
Sette delle 22 persone che c'erano a bordo hanno perso la vita nell'incidente.
La Procura italiana ipotizza che l'incidente sia stato causato da un fenomeno meteorologico locale.
Non è ancora chiaro come sia stato possibile che l'acqua sia entrata nel veliero e perché l'equipaggio non sia riuscito a reagire in tempo.
Sono passate da poco le 4 del mattino, quando il pescatore Fabio Cefalù nota un tornado sul mare al largo dell'altrimenti idilliaco paesino costiero dell'Italia meridionale di Porticello. C'è una una pioggia battente e scarsa visibilità.
Decide quindi ovviamente di non uscire subito con la sua barca quella mattina, ma di aspettare che il maltempo passi. «La tempesta è durata circa 12 minuti», racconterà in seguito Cefalù, che aggiungerà: «Poi ho visto il razzo di soccorso».
L'uomo accende quindi immediatamente il motore della sua imbarcazione e si precipita al largo. «Erano le 4.30 del mattino, più o meno». A circa 300 metri dalla costa, il «Bayesian» era in difficoltà. Ma quando il pescatore siciliano arriva sul luogo dell'incidente, il superyacht era già scomparso in mare. Sull'acqua però galleggiavano alcuni cuscini, tavole di legno e altri utensili.
«Non l'abbiamo visto arrivare»
Uno yacht da 40 milioni di dollari, descritto come «inaffondabile» dal costruttore, è stato inghiottito dal mare in pochi minuti. Come è possibile?
L'indagine della Procura italiana è in pieno svolgimento da ormai oltre una settimana. Insieme ai 15 sopravvissuti, gli inquirenti stanno cercando di ricostruire cosa sia successo nei 32 minuti intercorsi tra la prima immissione di acqua nel veliero e lo sparo del razzo di soccorso.
Finora sono emerse due cose: la prima è che il «Bayesian» è stato colpito da un evento meteorologico locale straordinario e la seconda è che probabilmente è successo qualcosa che ha permesso l'ingresso di grandi quantità d'acqua nella nave.
Le immagini di una telecamera di sorveglianza dal porto di Porticello mostrano l'affondamento insolitamente veloce dello yacht e forniscono anche un quadro delle condizioni meteorologiche, tempestose, che c'erano in quel momento.
«Non ce lo aspettavamo», è stata l'unica frase pronunciata da James Cutfield, il capitano neozelandese dello yacht, quando è stato portato al pronto soccorso subito dopo l'incidente, secondo i media italiani.
Da allora non sono emerse altre dichiarazioni fatte dall'uomo (che è indagato per omicidio plurimo), dall'equipaggio o dai sopravvissuti. Dopo quanto successo sono tutti stati tenuti ben lontani dai giornalisti. Ma non dagli inquirenti, che hanno evidentemente numerose domande.
L'allerta della protezione civile di «temporali e forti raffiche di vento»
L'aspetto strano e che pone diversi interrogativi è perché il capitano abbia ignorato il fatto che le condizioni meteorologiche stavano rapidamente peggiorando, a partire dalla domenica sera.
Oltre all'avviso della Protezione Civile italiana, che annunciava «precipitazioni sottoforma di rovesci o temporali» accompagnate da «piogge intense, frequente attività elettrica, grandine localizzata e forti raffiche di vento», diverse segnalazioni confermavano l'avvicinarsi di una perturbazione meteorologica nella zona di Porticello.
Tuttavia Cutfield, che finora è stato interrogato già due volte, avrebbe insistito sul fatto che l'equipaggio è stato colto di sorpresa dall'improvvisa tempesta.
Secondo gli inquirenti, nel caso del «Bayesian» la causa dell'incidente è stato il cosiddetto «downburst». Questo fenomeno si verifica di solito durante i temporali e rappresenta un pericolo per le navi a causa dei «downdraft» (ossia le colonne d'aria in discesa veloce che impattano perpendicolarmente con l'acqua e si espandono in tutte le direzioni), fortemente accelerati. I venti possono raggiungere la velocità di un tornado.
Un portello laterale è stato lasciato aperto?
Altri interrogativi sorgono a causa del breve lasso di tempo nel quale la nave è affondata. «Prima la barca si è ribaltata su un fianco e nel giro di pochi minuti è colata a picco. È successo tutto molto rapidamente», racconta Karsten Borner, il capitano tedesco di una nave che si trovava nelle vicinanze e che ha prestato i primi soccorso ai sopravvissuti.
Anche Borner e la sua imbarcazione erano esposti alla tempesta, ma sono riusciti a reagire in tempo. «C'erano raffiche di vento molto forti, da uragano. Abbiamo cercato di stabilizzare la nostra barca avviando il motore e cercando di non urtare la baia», ha dichiarato l'uomo alla «Repubblica». «Quando la tempesta si è calmata, ci siamo accorti che l'altra barca era scomparsa dietro di noi».
Probabilmente il «Bayesian» è affondato così rapidamente perché ha imbarcato molta acqua in un tempo molto breve. Secondo il costruttore, il superyacht è in realtà «una delle navi più sicure al mondo». «In condizioni estreme, la barca può rollare quanto vuole, ma non affonda», spiega al «Corriere della Sera»Franco Romani, un ingegnere che ha partecipato alla costruzione del veliero.
La sua ipotesi? L'equipaggio, sostiene lui, ha lasciato aperto il portellone laterale, che serve per portare fuori il gommone e immergersi. «Se si chiude tutto, l'acqua non può entrare. Ma c'è uno spazio di 60 centimetri nel portello laterale».
Altri esperti ipotizzano che una tavola centrale sullo scafo, che può essere utilizzata per regolare il pescaggio della nave, possa essere stata impostata in modo errato. Un'altra possibilità è che lo yacht sia stato sollevato dalla tempesta, causando la formazione di crepe nello scafo.
«Le vittime probabilmente stavano dormendo»
Un'altra domanda che la Procura italiana probabilmente si porrà è in merito ai sopravvissuti. Come mai solo uno dei dieci membri dell'equipaggio è morto, mentre sei dei dodici passeggeri hanno perso la vita? L'equipaggio era già sul ponte quando si è scatenata la tempesta e non ha avvertito coloro che erano ancora nelle loro cabine?
Secondo Raffaele Cammarano, il procuratore che si occupa del caso, questo è uno scenario possibile: «Le vittime probabilmente stavano dormendo quando è successo». E il motivo per cui non sono state svegliate e allertate è «proprio quello che stiamo cercando di scoprire durante gli interrogatori dei sopravvissuti».
Il fatto che nessun'altra nave nelle vicinanze sia stata in grave pericolo e abbia subito danni suggerisce anche che a bordo della «Bayesian» si sia verificata una catena di errori prima e durante i fatidici 32 minuti.
La Procura ha aperto un procedimento contro il capitano Cutfield per naufragio e omicidio colposo plurimo per negligenza. Ulteriori interrogatori sono previsti la prossima settimana. Gli investigatori sperano anche di ottenere nuove informazioni dai robot subacquei che stanno esaminando il relitto del veliero.