Viaggiare nel 2023
Ecco le destinazioni più pericolose e le più sicure

Guerra, disordini politici o disastri naturali: cosa significano per la sicurezza dei viaggiatori? Una «mappa mondiale del rischio» mostra dove i viaggi sono più pericolosi e dove sono più sicuri.
In Iran, destinazione turistica scoperta da poco, i manifestanti vengono giustiziati. In Perù si corre il rischio di rimanere coinvolti in blocchi stradali e proteste violente. La situazione è instabile e il risultato è che i turisti se ne vanno.
Questo solleva una domanda: il mondo è diventato un posto più piccolo per chi vuole viaggiare? Sì, risponde Marcel Conrad di A3M, agenzia tedesca di monitoraggio globale, interrogato da «Der Spiegel». I viaggiatori hanno meno scelta soprattutto a causa di eventi provocati dall'uomo stesso. Le guerre, l'aumento della criminalità o manifestazioni potenzialmente violente rendono i viaggi più pericolosi rispetto a dieci anni fa, afferma Conrad.
A3M, con sede a Tubinga, Berlino e Amburgo, analizza quotidianamente notizie e rapporti da tutto il mondo. Poi informa i principali tour operator tedeschi come TUI, DER Touristik o Studiosus, che hanno anche filiali in Svizzera.
Terrorismo, rischi naturali e affidabilità dei servizi di soccorso
Recentemente, il team di analisi di A3M ha pubblicato una mappa mondiale che mostra quali zone sono al momento più a rischio. Questo strumento dovrebbe aiutare i viaggiatori a orientarsi.
Il rosso indica un rischio «molto alto», il verde scuro un «rischio molto basso». In mezzo ci sono l'arancione, il giallo e il verde chiaro. I criteri sono i rischi naturali, i problemi legati al terrorismo e l'affidabilità dei servizi di soccorso.
Secondo la mappa, il rischio è molto basso solo in dieci dei 193 Paesi del mondo. Questi sono Canada, Germania, Danimarca, Norvegia, Finlandia, Svizzera, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo e Slovacchia.
Molti Paesi dell'Africa occidentale e centrale come Mauritania, Mali, Niger, Ciad, Nigeria, Sudan e la Repubblica Democratica del Congo sono di colore rosso o rosso scuro. Il rischio è elevato anche per i viaggiatori che si recano in America Latina, ad esempio nello Stato insulare caraibico di Haiti, o in Nicaragua, Honduras e El Salvador, in alcune zone del Messico e della Colombia e in Venezuela. Anche alcune aree del Medio Oriente sono considerate «molto rischiose», ad esempio la Siria, l'Iraq, l'Iran, l'Afghanistan e parti del Pakistan.
La maggior parte degli Stati dell'Asia centrale e del Sud-Est asiatico sono colorati di giallo, ad eccezione del Myanmar, dove il rischio è «elevato».
Violenza, proteste e scioperi dovuti a tensioni sociali
La pandemia è finita e quindi non ci sono più restrizioni sui viaggi, ma i turisti di tutto il mondo sono toccati da nuovi problemi, ad esempio l'inflazione e l'alto costo dell'energia. Secondo A3M la tensione sociale generale è aumentata e ci sono più manifestazioni, spesso legate alle elezioni.

L'invasione russa dell'Ucraina è l'evento che più ha cambiato le carte in tavola rispetto allo scorso anno, afferma Conrad. La Russia è ora nella categoria «arancione», mentre l'Ucraina è al livello «rosso». La Bielorussia, invece, è rimasta al livello «giallo».
In Europa, complessivamente, negli ultimi quattro anni il numero di manifestazioni è rimasto invariato, spiega Conrad. L'esperto fa un paragone con il 2012: «In quell'anno, nelle aree che abbiamo visitato ci sono state meno proteste violente». Ci sono state manifestazioni, ma non così intense come in questo momento.
Dove viaggiare nel 2023?
Se volete viaggiare, i principali tour operator come TUI Switzerland, Globetrotter, Hotelplan o FTI vi rimandano ai consigli di viaggio dell'Ufficio federale degli affari esteri (DFAE). Quest'ultimo fa sapere a blue News che i consigli segnalano i possibili pericoli, i rischi e le difficoltà legati a ogni destinazione. Vengono anche raccomandate alcune misure precauzionali.

I consigli di viaggio del DFAE aiutano a decidere dove andare e incoraggiano i turisti a consultare altre fonti di informazione, ad esempio ulteriori resoconti o i media. La responsabilità della scelta, alla fine, rimane del viaggiatore.
Il DFAE scrive che i consigli di viaggio si basano su fonti di informazione affidabili. Si tratta principalmente delle ambasciate e dei consolati svizzeri all'estero, che dispongono di un'ampia rete di contatti e informazioni.
Nei casi in cui si parla di rischio di terrorismo vengono integrate le comunicazioni dei servizi d'intelligence. I contenuti vengono costantemente controllati e, se necessario, adattati: potrebbero cambiare in qualsiasi momento.