In gran parte della Svizzera l'estate meteorologica è iniziata piuttosto in sordina, con molta pioggia e perfino una spolverata di neve sulle Alpi: il cosiddetto «freddo delle pecore».
Tale singolarità è tutt'altro che eccezionale per il mese di giugno ma in Svizzera non si verificava in questi termini da almeno da dieci anni.
Stando alle misurazioni, a Zurigo, Berna e San Gallo si sono registrati 8 giorni di «freddo delle pecore», ossia giornate in cui il valore giornaliero massimo non ha mai superato i 17,5 gradi, indica in una nota odierna SRF Meteo. Secondo il servizio meteorologico della tv svizzerotedesca, si può addirittura parlare di «freddo delle pecore come si impara sui libri di scuola»: dal 4 al 20 giugno la temperatura è stata di 4 gradi al di sotto della media degli ultimi anni.
Il termine «Freddo delle pecore» trova diverse spiegazioni. Nella letteratura di area germanofona lo si fa risalire alla coincidenza della fase fredda e umida con il periodo della tosatura annuale delle pecore, che così si trovano a soffrire il freddo senza un sufficiente manto che le protegga.
Non si è trattato insomma di un inizio di giugno balneare, tutt'altro, piuttosto di un periodo umido e fresco. Anche a Coira (7 giorni con la colonnina di mercurio al di sotto dei 17,5 gradi), Sion (6 giorni), in Ticino (6) e Basilea (4), con una punta minima il 7 giugno. Localmente si sono registrate temperature oscillanti tra i 12 e 14 gradi al massimo.
Nei prossimi giorni, tuttavia, le temperature dovrebbero risalire con giornate dove il termometro si avvicinerà e, localmente, persino supererà i 30 gradi con l'approssimarsi del week-end.
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