Processo Eternit Italia: chiavetta Usb vuota, salta la sentenza a Torino

SDA

14.7.2022 - 10:44

Famigliari delle vittime ad uno dei processi in Italia all'imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny sulla vicenda Eternit (foto d'archivio del 2015)
Famigliari delle vittime ad uno dei processi in Italia all'imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny sulla vicenda Eternit (foto d'archivio del 2015)
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Colpo di scena al processo Eternit bis di Torino per i morti dello stabilimento di Cavagnolo. La chiavetta Usb dove si trova «il 90% degli atti» del processo è inservibile e la Corte d'appello è costretta a rinviare la sentenza, in programma oggi.

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«Siamo mortificate – hanno spiegato le giudici – ma quando siamo andate a cercare un certo passaggio di una consulenza tecnica non abbiamo trovato nulla. È come se la chiavetta fosse vuota o danneggiata».

L'imputato è l'imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny, per il quale il procuratore generale aveva chiesto la conferma della condanna a 4 anni per la morte di due persone dovuta, secondo l'accusa, all'amianto lavorato nello stabilimento di Cavagnolo.

La corte ha chiesto al procuratore Pellicano di recuperare il materiale e il magistrato ha detto che si rivolgerà al collega che sostenne l'accusa al processo di primo grado. Quasi «il 90%» del materiale era custodito nella chiavetta.

La causa è stata rinviata alla fine di settembre per quella che tecnicamente è stata definita «ricostruzione di atti mancanti». La Corte concederà poi alle difese un ulteriore «termine» di 15 giorni.