Epidemia Turismo in crisi in tutto il mondo: ecco come si organizzano i vari Paesi

ATS

22.5.2020 - 19:10

In Svizzera, per «salvare» l'estate, si punta sul turismo interno. Una pratica che verrà adottata anche dagli altri Paesi europei
In Svizzera, per «salvare» l'estate, si punta sul turismo interno. Una pratica che verrà adottata anche dagli altri Paesi europei
Source: KEYSTONE/GIAN EHRENZELLER

Il settore del turismo è in seria difficoltà in tutto il mondo a causa del coronavirus. Si punta dunque sul turismo interno per «salvare» l'estate, ad esempio in Svizzera, ma anche nei Paesi confinanti, così come in Spagna, Grecia e nel Regno Unito.

Da più parti si è evocato il 15 giugno come la data che potrebbe segnare l'inizio del graduale ritorno alla libera circolazione in Europa.

Una ricerca dell'Agenzia Nazionale del Turismo italiana (Enit), in collaborazione con il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo (Mibact), ha valutato e illustrato la situazione in diverse nazioni.

ITALIA

Il turismo italiano, che vale oltre il 13% del Prodotto interno lordo (Pil) ed è alle prese con la più grossa crisi mai vista, vede una flebile luce in fondo al tunnel anche perché il Belpaese, nonostante il Covid-19, si conferma la più desiderata e ricercata meta internazionale. Il turismo italiano potrebbe recuperare una parte delle perdite grazie a quel 40% dei viaggiatori italiani che di solito preferisce fare viaggi all'estero, ma che quest'anno resterà in patria.

L'Agenzia nazionale del turismo ammette che la ripresa dell'industria turistica italiana è più «vulnerabile» di quella per la Francia e l'Europa occidentale perché dipende maggiormente dai visitatori internazionali. In particolare, l'Italia pur avendo il maggior numero di prenotazioni in corso per l'estate, realizza il calo più profondo pari a -81,4%, rispetto al -80,1% della Francia e al -77,5% della Spagna.

Secondo l'Enit in Italia ci sarà un recupero degli arrivi dai Paesi vicini dato che rappresentano il 56% del turismo internazionale nella Penisola.

FRANCIA

L'11 maggio è stato il primo giorno di deconfinamento ed è stato annunciato un piano senza precedenti da 18 miliardi a sostegno del turismo. I francesi potranno andare in vacanza in Francia a luglio e agosto. L'aeroporto di Parigi Orly prevede di riaprire a fine giugno e sono stati ripristinati collegamenti ferroviari internazionali da e per l'Esagono.

Per la compagnia di bandiera Air France l'obiettivo è di operare il 30% dei propri voli entro luglio (contro il 5% attuale). I tour operator cercano di convincere i clienti a non annullare i viaggi ma a rinviarli al secondo semestre o inizio 2021.

GERMANIA

La Germania discute a livello federale e regionale sulla mobilità interna ed esterna, in particolare per i Lander di confine con la Svizzera, nonché Francia, Danimarca e Austria. Probabilmente la riapertura delle frontiere sarà fissata per il prossimo 15 giugno. La vacanza 2020, anche per i tedeschi, sarà principalmente domestica.

Lufthansa non ha mai chiuso del tutto le rotte e dal mese prossimo punta a ripristinare i collegamenti su 106 destinazioni prevalentemente con i paesi europei. Ryanair ha annunciato la ripresa a partire da luglio. Si stimano circa 1000 collegamenti al giorno per una copertura del 90% dei collegamenti.

AUSTRIA

La riapertura delle frontiere con la Svizzera, la Germania e altri Stati confinanti è prevista attorno alla metà di giugno. Nella seconda metà del mese prossimo ci sarà la riapertura con i Paesi limitrofi dell'est europeo, con basse percentuali di contagi.

Il prossimo 29 maggio riaprono le strutture alberghiere. L'Austria, coma la Confederazione, ha iniziato una campagna per spingere i connazionali a trascorrere le vacanze nel proprio paese.

REGNO UNITO

Dal 1 giugno (se la situazione continua a migliorare) potranno aprire alcuni negozi e dal 1 luglio alcuni tipi di ristorazione. I viaggi all'estero sono sconsigliati a tempo indeterminato.

L'aeroporto di London City è chiuso, mentre a Gatwick è in funzione un solo terminal, ma nelle prossime settimane dovrebbe esserci una ripresa dei voli.

Rischia tuttavia di essere un'arma a doppio taglio la quarantena obbligatoria di 14 giorni per tutti i visitatori che arriveranno o rientreranno nel Regno Unito a partire dall'8 giugno, anche senza sintomi.

SPAGNA

Sono stati stabiliti diversi porti e 5 aeroporti (Madrid, Barcellona, Palma, Gran Canaria e Málaga) come unici punti d'ingresso in Spagna per ridurre al minimo i rischi di importazione di casi in fase di deconfinamento, misura che sarà in vigore fino al 24 maggio ma può essere prorogata.

Il gruppo IAG, che comprende le compagnie aeree Iberia, British Airways, Vueling ed Air Lingus, prevede una graduale ripresa dei voli nelle prossime settimane.

Tuttavia, dal lato turistico vi è una certa incertezza perché la Comunità di Madrid e Barcellona con la sua area metropolitana, oltre alle nove province di Castilla y Leon, a partire dal prossimo lunedì passeranno dalla fase 0 alla fase 1 nell'ambito del piano di de-escalation applicato dal governo spagnolo per la graduale riapertura delle attività nel Paese dopo il lockdown. Prima di una completa riapertura potrebbe passare del tempo.

GRECIA

La Grecia ha annunciato l'apertura ufficiale della sua stagione turistica entro metà giugno, mentre tornerà ad accogliere progressivamente i voli internazionali dal primo luglio.

Il governo di Atene ha pubblicato dettagli su misure per massimizzare la sicurezza sanitaria, tra cui formazione obbligatoria per tutti gli albergatori e le regole per gli stabilimenti balneari.

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