Causale del bonifico? «Raccolta di patate»L'ex Ceo di Elvetino a processo per appropriazioni milionarie
pl, ats
21.8.2024 - 14:42
L'ex Ceo di Elvetino dovrà comparire il prossimo 5 settembre davanti al Tribunale distrettuale di Zurigo. Il Ministero pubblico lo accusa di avere attinto a piene mani dalle casse dell'azienda con tutta una serie di reati penali e un danno economico milionario.
Keystone-SDA, pl, ats
21.08.2024, 14:42
21.08.2024, 14:53
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Elvetino SA è una società interamente controllata dalle FFS. Queste ultime hanno licenziato il responsabile della ristorazione ferroviaria con effetto immediato nel 2017, adducendo come motivi la fine del rapporto di fiducia e non meglio precisate violazioni di legge.
L'atto d'accusa fa ora più chiarezza. Il 68enne di Zugo, che nella primavera del 2019 ha passato un mese in detenzione preventiva, è accusato in particolare di amministrazione infedele, appropriazione indebita e truffa.
Il processo, che inizialmente avrebbe dovuto svolgersi a maggio, è stato annullato con poco preavviso e rinviato a settembre. La pubblica accusa ha fatto sapere che presenterà la sua richiesta di pena durante il dibattimento. Alla sbarra saranno chiamati a comparire anche due vecchi amici che avrebbero aiutato l'imputato nelle sue attività truffaldine.
Causale del bonifico: «raccolta di patate»
Stando all'atto d'accusa, poco dopo essere entrato in Elvetino, l'imputato assunse come consulente un vecchio amico, titolare di un diploma di commercio e marinaio di professione.
Quest'ultimo usava fatturare le sue consulenze per Elvetino a una tariffa giornaliera di 2500 franchi. Nel corso degli anni, l'amico ha così guadagnato quasi un milione di franchi.
Nel 2015, il Ceo si accordò inoltre con l'amico affinché quest'ultimo gli restituisse il 20% del compenso come «ringraziamento» per i vari incarichi.
A questo scopo, il consulente usava indicare come causale dei vari bonifici la «raccolta di patate» o la «raccolta di mango».
Importazioni dalla Cina e tartufi in Ungheria
Insieme a un altro amico, un collega conosciuto in un club di pallamano, l'ex direttore di Elvetino ha pure fondato una società che importava articoli per la ristorazione dalla Cina. Società che avrebbe poi venduto gli articoli a Elvetino a prezzi notevolmente gonfiati.
L'imputato è inoltre accusato di avere usato soldi dell'azienda per entrare nel commercio di tartufi in Ungheria e per creare una fondazione per gli orfani in Uganda, nel cui consiglio di amministrazione sedevano solo egli stesso e il suo vecchio amico «consulente».
Fra le altre accuse quella di essersi aumentato lo stipendio e di aver sperperato ingenti somme di denaro per le spese e per viaggi privati di lusso con la sua compagna.